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Quanto influisce lo stress nella comparsa di malessere generale dopo il cambio del lavoro?

Buongiorno, ho 40 anni, ho iniziato ad allenarmi in palestra quando ne avevo 20 anni. A 26 anni mi è stato diagnosticato il morbo di Crohn e lieve psoriasi. Da circa 7/8 anni prendo farmaci biologici immunosoppressori (Humira). Da molti anni ormai i sintomi del morbo di Crohn sono completamente assenti. 3 anni fa la mia attività imprenditoriale fallisce e il nuovo lavoro mi causa molto stress mentale e malessere in generale. Dopo circa 5 mesi incomincio ad avere mal di schiena, smetto di allenarmi in palestra per questo motivo. La situazione fisica peggiora e dopo qualche anno incomincio ad accusare dolori a diversi tendini, ginocchia, collo e schiena. Inoltre: - facilità a prendere influenza - stanchezza e debolezza fisica e muscolare - contratture muscolari in caso di sforzi anche non eccessivi - perdita di memoria e concentrazione - fastidio agli occhi - mononucleosi - fuoco di Sant’Antonio - il livello di vitamina d è ai minimi (30-100) io ho 33. Riprendere l'allenamento in questo stato non è possibile. Sono anche andato da uno psicologo che mi ha prescritto dei farmaci ansiolitici che non hanno risolto niente. Il lavoro non posso cambiarlo, ma devo comunque risolvere il problema in qualche modo. Sono stato visitato di recente da un reumatologo che mi ha diagnosticato una “spondilite anchilosante”. Il reumatologo mi ha confermato che i problemi legati alla “spondilite anchilosante” si riferiscono solo ai problemi muscolo scheletrici ed eventualmente agli occhi, e quindi gli altri sintomi (perdita di memoria, influenza , debolezza, ecc..) sono da attribuire ad altre cause. Mi domando se dovrei consultare anche un immunologo e in caso affermativo se esistono dei test per valutare il corretto funzionamento del sistema immunitario. E quali sarebbero nel mio caso. Grazie.

Risposta

Salve,

sì, credo sarebbe opportuno ti rivolgessi ad un immunologo: esistono diversi test in grado di valutare la funzionalità del sistema immunitario e sicuramente lo specialista saprà indicarti quali sono i più indicati nel tuo caso.

Mi colpisce, però, il fatto che l'esordio dei sintomi sia coinciso con una situazione difficile per te da un punto di vista esistenziale: il fallimento della tua attività imprenditoriale.

Scrivi che sei stato da uno psicologo, il quale ti ha prescritto dei farmaci ansiolitici. Non so che tipo di lavoro tu abbia svolto con il collega, ma credo che sia importante per te un percorso di 'attribuzione di senso' a quanto ti è accaduto e ti sta accadendo. Forse, il tuo corpo sta esprimendo qualcosa a cui è importante prestare ascolto (piuttosto che limitarsi a 'reprimere' i sintomi).

E' importante capire quale significato (oltre a quello ovvio, di sostentamento) attribuivi alla tua attività e cosa ti è venuto a mancare insieme al tuo lavoro. E la questione è meno banale di quanto appaia. Probabilmente, il tuo lavoro (le attività e le relazioni ad esso connesse) svolgeva un ruolo di 'regolatore psicobiologico' e ti aiutava a mantenere uno stato di benessere psicofisico. Nel momento in cui esso è venuto a mancare, ti sei trovato a fare i conti con una 'disregolazione' che tuttora persiste.

Dici anche che il tuo nuovo lavoro ti causa molto stress, sia mentale che fisico. Anche rispetto a questa fonte di stress sarebbe importante saperne di più. Quale aspetto del tuo lavoro ti fa sentire così stressato? Inoltre, il fatto di aver interrotto gli allenamenti potrebbe costituire di per sè un'ulteriore fonte di stress, creando così una sorta di circolo vizioso.

Rimango a tua disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

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Risposta a cura di
Rosamaria Coda Psicologo
Rosamaria Coda
psicologo
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