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Quando operare una frattura scomposta del metatarso?

A giugno 2013 mi sono procurata una frattura scomposta del quinto metatarso del piede sinistro. Nonostante il parere contrario della maggior parte dei medici che hanno visto la lastra (compreso quello del pronto soccorso che mi aveva già messa nella lista d'attesa per l'operazione), ho seguito il parere di un primario di ortopedia specializzato in piede e caviglia, che riteneva che l'intervento si potesse evitare. Dopo 30 giorni di gesso, ho fatto una seconda lastra: il callo osseo non era ancora visibile. Mi hanno comunque tolto il gesso e consigliato di caricare gradualmente sul piede ed effettivamente ho notato un certo miglioramento con il passare delle settimane. Dopo tre mesi dal giorno della frattura, essendo però ancora dolorante e non riuscendo a camminare senza provare dolore, mi hanno fatto (qualche giorno fa) una seconda lastra che evidenzia che i monconi non sono perfettamente allineati. Il piede è ancora gonfio nel punto della frattura. Mi hanno detto di aspettare e che eventualmente mi sottoporranno ad un'operazione più avanti. Ora la domanda è: ha senso? E' opportuno chiedere un parere di un altro specialista? Ho una soglia del dolore molto alta ma non riesco a riprendere in nessun modo la vita regolare, anche dopo diverse sedute di fisioterapia e con un lavoro che non mi richiede di certo grandi sforzi fisici (sono consulente). Ringrazio chiunque esprima un parere sulla situazione.

Risposta

L'indicazione all'intervento per una frattura della base del V MTT dipende fondamentalmente dal grado di scomposizione, cioè da quanto sono lontani i limiti della frattura. Tanto più lontani sono, meno possibilità di guarigione ci saranno, ed aumenteranno i rischi di ritardi di consolidazione (di cui tu mi sembreresti affetta) o peggio pseudoartrosi (mancanza di possibilità di guarigione della frattura).

L'intervento consente di avvicinare i confini, immobilizzare la frattura, evitare che si sposti e consentire una guarigione. Quando si ha un dubbio, è sempre meglio e preferibile parlarne con l'ortopedico di fiducia, in caso di risposta insoddisfacente o perdita di fiducia, perchè no, ci si può rivolgere ad un collega.

La medicina non è una scienza esatta, ed ogni specialista (nel limite delle indicazioni riconosciute a livello globale) può avere una visione diversa o attuare trattamenti diversi.

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Risposta a cura di
Dr. Giorgio Rotundo Medico Chirurgo
Dr. Giorgio Rotundo
chirurgo della spallamedico legale
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