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Come stare vicino ad una persona borderline?

Salve, sono una studentessa di medicina che da 6 mesi, tra alti e bassi, sto avendo una relazione con una persona tremendamente instabile. Dopo un'ennesima crisi nel nostro rapporto, gli ho proposto di incontrare uno psicoterapeuta per venire a capo della sua incostanza, depressione, ansia, panico, instabilità emotiva e nelle relazioni e autodistruzione. Assieme stiamo cercando la terapista più adatta e il sospetto è che sia borderline. Momentaneamente abbiamo sospeso il nostro rapporto amoroso, almeno in atto fisico, ma ci sentiamo e passiamo del tempo assieme come fossimo una coppia. Il desiderio d'allontanarsi è per lo più dettato dal bisogno di avere una certa stabilità e tranquillità per intraprendere il percorso della psicoterapia il più incisivamente possibile e in un periodo di maggiore calma (che mai abbiamo quando stiamo assieme come coppia effettiva). Mi chiedevo se, nonostante ogni borderline sia ovviamente una persona a sè stante e non interamente riconducibile alla sua malattia, ci fossero delle strategie e dei consigli utili per avere un rapporto (di qualsiasi natura) con un borderline. Come evitare di innescargli ansie o come gestire le crisi di panico? Come arginare le minacce o interrompere gli attacchi al legame nella maniera più soft possibile? Che caratteristiche, insomma, deve avere il legame che si instaura col border per far sì che egli non sfoci il più possibile in comportamenti negativi?

Risposta

Gentile utente,
la tua è una domanda estremamente complessa. Le persone con un disturbo di personalità di questo tipo soffrono spesso di un senso di vuoto profondo e sono ipersensibili al rifiuto.

Capita spesso inoltre che vivano i rapporti in modo idealizzato, per passare poi a svalutazioni estreme e altrettanto irrealistiche.

Il disturbo può rendere difficile una relazione e va curato, a volte per lungo tempo, in psicoterapia e in certi casi anche farmacologicamente, quando i sintomi sono particolarmente severi o invalidanti.

Non è semplice dare il consiglio che chiedi perché, se la diagnosi resta confermata, a volte anche il partner più amorevole, costante ed equilibrato può non soddisfare il grande senso di mancanza e l'instabilità di cui soffrono questi pazienti.

Un cordiale saluto
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Risposta a cura di
Dr. Rosangela Caruso Medico Chirurgo
Dr. Rosangela Caruso
psichiatra
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