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Il cerotto che rilascia cellule beta potrebbe

Redazione

Ultimo aggiornamento – 11 Gennaio, 2021

Un cerotto è meno doloroso di una semplice puntura. A maggior ragione di due o tre punture, quante sono quelle che chi soffre di diabete deve somministrarsi ogni giorno per mantenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue. 

Una gestione complessa, è innegabile. Richiede attenzione e tempo, sette giorni alla settimana, senza pause e, soprattutto, per sempre. Da queste considerazioni, sono partiti gli studi dei ricercatori delle università del North Carolina-Chapel Hill e North Carolina State che hanno messo a punto un cerotto di cellule beta, ovvero di quegli elementi del pancreas che nelle persone sane secernono naturalmente quantità adeguate di insulina, l'ormone che metabolizza gli zuccheri, e che nei diabetici non sono in grado di funzionare come dovrebbero. I risultati ottenuti grazie al nuovo smart patch sono stati appena pubblicati su Advanced Material.

Cerchiamo di capirne di più.

Un cerotto ricco di cellule beta

Il cerotto è impregnato di quegli elementi che il pancreas delle persone sane secerne naturalmente, senza medicinali. Come abbiamo visto, queste sostanze sono le cellule beta, che sono in grado di produrre l’ormone che metabolizza gli zuccheri, ovvero l’insulina. Nei diabetici, purtroppo, questo elemento non viene prodotto in quantità sufficiente. L’Advanced Material ha appena pubblicato i risultati ottenuti da questa ricerca che potrebbe cambiare completamente la vita delle persone affette da diabete.

Il cerotto è grande poco più di una moneta ed è stato creato con un materiale adatto a tutti i tipi di pelle e clinicamente testato. È formato da uno strato di minuscoli aghi pregni di cellule beta, le quali sono contenute in microcapsule di alginato, un polimero biocompatibile. Lo smart patch cellulare, per ora è stato sperimentato solo sulle cavie da laboratorio affette da diabete di tipo 1 e ha dimostrato di essere efficace per ben 10 ore.

Applicato direttamente sulla pelle

Il cerotto viene applicato direttamente sulla pelle, le cellule beta vengono in contatto con l’ambiente interno, penetrando nei capillari sanguigni. Le vescicole sintetiche di cui è composto sono ricche di amplificatori della presenza delle sostanze chimiche sensibili allo zucchero nel sangue e sono in grado di mandare il segnale al cerotto che rilascia la quantità di insulina adatta alla persona.

Non è la prima volta che si parla di un cerotto contro il diabete, già l’anno scorso, infatti, i ricercatori inglesi avevano messo a punto un esperimento simile, solo che lo smart patch era ricco di capsule di insulina, cioè dell’elemento prodotto dalle cellule beta. Ora invece gli aghi che lo compongono sono in grado di secernere la dose che serve in quel momento a quel determinato paziente.

Sono diversi anni che gli scienziati cercano di trapiantare questo tipo di cellule nelle persone diabetiche, ma, purtroppo, ci sono stati troppi casi di rigetto e quindi si è optato per cercare un’altra strada, anche perché, in casi di rifiuto da parte del corpo, i pazienti poi sarebbero costretti a curarsi con gli immunosoppressori.

Con il cerotto, quindi, non si andrà più incontro a casi di rigetto, proprio perché verrebbe applicato esternamente sulla pelle. L’autore senior della ricerca e professore presso il dipartimento di ingegneria biomedica nella North Carolina State, Zhen Gu, ha dichiarato che con questo cerotto si manterranno i livelli di glucosio sempre sotto controllo.

Ovviamente, il cerotto è ancora in fase di sperimentazione, speriamo arrivi presto in commercio!

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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