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Sesta malattia, i sintomi per riconoscerla

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Sesta malattia, come riconoscerla

Dr. Giuseppe Pingitore, allergologo


Cos’è la sesta malattia? Quali sono i sintomi per riconoscerla? Colpisce anche gli adulti? È pericolosa? Quali sono le cure? Sono tanti i dubbi intorno alla sesta malattia. Per fare un po’ di chiarezza, abbiamo rivolto alcune domande al Dr. Giuseppe Pingitore.5

Quale tra le malattie esantematiche è la sesta malattia?

Le malattie esantematiche del bambino vengono così identificate: morbillo (prima malattia), rosolia (seconda malattia), scarlattina (la terza), malattia di Filatow-Dukes (quarta malattia), chiamata anche scarlattinoide o piccola scarlattina (ovvero la scarlattina lieve che oggi siamo abituati a vedere) e megaloeritema (quinta malattia). La sesta malattia, della quale fino alla metà degli anni ’80 non si conosceva l’agente infettivo, è chiamata anche Roseola infantum o esantema critico.

Sesta malattia: quali sono i sintomi?

La sesta malattia è chiamata anche “febbre dei 3 giorni”, perché è caratterizzata, appunto, da una febbre che dura 2-4 giorni, in genere elevata o molto elevata, con marcata agitazione del bambino, pianto, a volte tensione della fontanella anteriore. Più raramente, invece, la febbre può essere accompagnata a convulsioni febbrili. Possono esserci anche otite o tosse, qualche volta diarrea ma è possibile che si manifesti unicamente con la febbre.

Inoltre, è tipica la comparsa di una manifestazione esantematica poche ore dopo la caduta della febbre. Più raramente l’esantema, invece, può presentarsi in corso di febbre. L’esantema è composto da macule o maculo-papule di 2-3 mm, per lo più al tronco, più raramente anche alla radice degli arti e dura poche ore, solitamente meno di 48. In un terzo dei casi è presente, come nella rosolia, un lieve ingrossamento dei linfonodi della nuca.

Sesta malattia: può colpire gli adulti e come si contagia?

La sesta malattia è tipica dei bambini piccoli (il nome Roseola infantum indica che si tratta di malattia del lattante) e si manifesta in genere entro i 2 anni di vita. Tuttavia può manifestarsi anche nell’adulto, in forme generalmente più gravi (per lo più con sintomi simili alla mononucleosi infettiva).

Ricordiamo che il virus responsabile della malattia, noto come HHV-6 (Human Herpes Virus-6), è stato isolato nel 1986 in soggetti adulti affetti da linfomi. La malattia non ha carattere epidemico. Il contagio avviene a opera dei genitori, più spesso la madre: oltre l’80% degli adulti ha contratto nel corso della vita l’infezione da HHV-6, anche in forma molto lieve, con un minimo rialzo febbrile e senza altri sintomi.

Fino al 6° mese di vita, il lattante è protetto dagli anticorpi trasmessi dalla madre con la placenta. Dopo il 6° mese il bimbo è esposto all’infezione da parte del virus trasmessogli dal genitore, in qualità di portatore sano, con i baci.

Qual è l’evolversi della sesta malattia?

Il decorso della malattia è assolutamente benigno, generalmente senza complicanze o esiti gravi. Gli unici motivi di preoccupazione per i genitori sono rappresentati dal pianto e dal nervosismo inconsueto del bambino, dalla febbre solitamente molto alta e dalla possibilità che si manifestino degli episodi convulsivi durante la fase febbrile.

Non ci sono terapie specifiche, a parte gli antifebbrili usati secondo necessità. Non c’è indicazione all’uso degli antibiotici, essendo una malattia di natura virale. In pratica… si deve solo aspettare che passi!

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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