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Permessi per visite mediche e motivi di salute: quando sono retribuiti?

Luciana Giancaspro | Blogger

Ultimo aggiornamento – 06 Dicembre, 2017

Permessi visite mediche: quando sono retribuite?

Spesso accade che i dipendenti si trovino costretti a doversi assentare dal lavoro per motivi di salute e riscontrino difficoltà nell’inquadrare tali allontanamenti, non avendo ben chiaro se questi ultimi possano essere retribuiti e, in tal caso, se debbano essere considerati come specifici permessi per visite mediche. Facciamo chiarezza.

Visite mediche: permessi o malattia?

L’appartenenza all’una o all’altra categoria (permessi o malattia) dipende in primo luogo da quanto è disciplinato nel contratto collettivo di riferimento, ma ciò che è indispensabile sapere è che i permessi per visite mediche sono un diritto previsto dalla legge e, in quanto tali, devono essere retribuiti.

Le visite mediche durante gli orari di lavoro devono essere garantite indipendentemente dal fatto che esse siano direttamente collegate ad una malattia, poiché la tutela del diritto si estende anche alle assenze causate dall’esercizio dell’attività di prevenzione.

Per i dipendenti privati, la modalità da seguire per le retribuzioni delle visite mediche dipende dai contratti collettivi e dagli accordi presi con i sindacati; mentre per i dipendenti pubblici la situazione appare più chiara. Infatti, secondo la sentenza del Tar Lazio 5714 del 17 aprile 2015, le assenze per visite mediche devono essere giustificate e ricondotte a un permesso retribuito aggiuntivo, non ritenendo legale il ricorso ai permessi personali o, addirittura, alla decurtazione di giorni di ferie.

Al contrario di quanto avveniva in precedenza, sulla base di questa sentenza, la Pubblica Amministrazione è tenuta a considerare le richieste di permessi per visite mediche come giorni di malattia. Inoltre è importante sottolineare che le retribuzioni per visite specialistiche dipendono anche dalla specifica motivazione legata all’assenza dal lavoro.

Il documento da presentare per avere diritto alla retribuzione

Sicuramente i permessi per visite mediche e trattamenti ambulatoriali devono essere indennizzati e trattati come malattia se si svolgono in regime di day hospital, poiché questo determina una momentanea incapacità lavorativa del soggetto. Per beneficiare di tale trattamento, però, è necessario che il centro sanitario a cui il lavoratore si è rivolto invii all’Inps, entro due giorni, il certificato medico che contenga gli elementi essenziali come i dati del dipendente e del datore di lavoro, la data di inizio e fine del ricovero, la data di rilascio, la descrizione della diagnosi e, ovviamente, la firma del medico.

Il certificato medico risulta indispensabile per qualsiasi assenza dovuta a visite specialistiche durante le ore di lavoro e può essere rilasciato da medici o strutture sanitarie sia pubbliche che private: è questo il documento vincolante per poter ottenere la copertura economica.

Risulta quindi fondamentale per richiedere la retribuzione delle visite mediche, che poi verranno considerate diversamente a seconda della scelta del lavoratore (quest’ultimo è libero di poter richiedere di utilizzare a tal fine ferie o permessi personali), della dipendenza dal settore pubblico o privato, dell’appartenenza a una specifica categoria di lavoratori e del contratto collettivo nazionale di riferimento.

Cosa succede in caso di necessità di cicli di cura e di terapie?

A volte succede che determinate patologie richiedano dei cicli di cura ricorrenti a cui i pazienti debbano sottoporsi. In tale circostanza è necessario presentare al datore di lavoro una certificazione aggiuntiva, rilasciata dalla struttura sanitaria, che attesti l’avvenuta somministrazione della terapia di cui il dipendente necessita.

Il medico curante viene lasciato libero di decidere se fornire un certificato per ogni ciclo di cura o un’attestazione unica. In quest’ultimo caso, essa va presentata all’inizio del primo ciclo e deve contenere uno specifico riferimento alla necessità di terapie periodiche e le date in cui queste si dovranno verificare.

Visite mediche durante gli orari di lavoro per gli invalidi civili e mutilati

Esistono particolari permessi per visite mediche per gli invalidi civili e mutilati che possiedono un’invalidità superiore al 50%: questi soggetti, infatti, possono usufruire di permessi retribuiti collegati a visite e cure specialistiche relative alla loro inabilità fino ad un massimo di 30 giorni.

Per ricevere l’indennizzo risulta necessario presentare domanda al proprio datore di lavoro a cui bisogna allegare una richiesta da parte di un medico che eserciti l’attività all’interno di una struttura pubblica.

Infine è importante sottolineare che le disposizioni in materia sono spesso soggette a cambiamenti; un continuo aggiornamento ci permetterebbe di utilizzare, quando necessario, tutte le tutele garantite dalla legge.

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Luciana Giancaspro | Blogger
Scritto da Luciana Giancaspro | Blogger

Sono una persona curiosa che ama mettersi in gioco e accettare nuove sfide. Pazienti.it mi dà l’opportunità di approfondire temi di attualità importanti, come quelli relativi alla burocrazia sanitaria, che seguo attentamente da buona economa.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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