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Ecco perché alcune persone non riescono a mantenere i segreti

Martina Valizzone | Psicologa

Ultimo aggiornamento – 15 Dicembre, 2017

Mantenere i segreti

È sicuramente capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di sentirsi svelato un segreto, di custodire le confidenze di un amico o di una persona cara che ha riposto in noi la propria fiducia. E se questo da una parte è un onore che ci lusinga, dall’altra è anche un onere piuttosto gravoso da sopportare.

Vediamo insieme il perché è così difficile mantenere i segreti e, soprattutto, perché alcuni sono capaci di farlo e altri no.

Mantenere i segreti è molto difficile: ma un motivo c’è

Non poter rivelare ad anima viva un segreto o anche solo un pettegolezzo, comporta un continuo lavorio mentale che ha la capacità di affaticare emotivamente chi lo lo custodisce. A confermarlo, ci viene in aiuto la scienza. Secondo un recente studio, condotto negli Stati Uniti alla Tufts University, pubblicato sulla celebre rivista scientifica Journal of Experimental Psychology, mantenere segreti può nuocere alla nostra salute.

Il gruppo di ricerca della Tufts University ha condotto il proprio studio su 1000 soggetti volontari, di cui ha analizzato il comportamento e gli stati d’animo relativi al mantenimento dei segreti.

Secondo quanto hanno rilevato i ricercatori, custodire segreti sarebbe in grado di provocare ansia e stress emotivo, proporzionali al contenuto del segreto stesso. Dai dati raccolti è emerso come ciascuno dei partecipanti allo studio abbia mantenuto in media 13 segreti nel corso della propria vita, ma ancora più interessante, che nessuno dei 1000 volontari che hanno preso parte alla ricerca ha potuto vantarsi di non aver mai avuto segreti. Tutti hanno infatti dichiarato di aver mantenuto almeno un segreto nella propria vita.

Secondo il dr. Gopal Chopra, medico australiano esperto nel campo delle neuroscienze e della neurochirurgia, quando manteniamo un segreto il nostro corpo aumenta la produzione del cortisolo noto anche come “ormone dello stress”, in grado di incrementare le sensazioni di ansia e pericolo, andando a creare uno stato di forte stress emotivo.

Stress che, secondo il gruppo di ricerca della University of Texas, guidato dal dr. Art Markman, sarebbe maggiore quando il segreto in questione riguarda eventi o informazioni nefaste in grado di ferire o danneggiare qualcuno, fattore che rende il segreto anche più difficile da custodire.

In questo caso, infatti, si attiverebbe nel “custode del segreto”, un forte senso di responsabilità sociale, che può portare il soggetto a rimuginare costantemente al fatto in questione, causando un aggravamento dello stato di tensione e di stress già presenti. Inoltre, tanto più a lungo è necessario mantenere il segreto, tanto più questo sarà in grado di aumentare, nel soggetto che è impegnato a custodirlo, il rischio di sviluppare sintomi ansiosi, depressivi o psicosomatici di una certa rilevanza.

Possiamo dunque affermare, con una certa sicurezza, che mantenere segreti è un’attività psicologicamente logorante, e non dovrebbe sorprende sapere, che le ricerche condotte sull’argomento, concordano tutte nell’affermare che il disvelamento dei segreti ha invece il potere di aumentare la sensazione globale di benessere e al tempo stesso di riportare i livelli di stress (e quindi di cortisolo) entro livelli accettabili.

Insomma, chi non mantiene i segreti sceglie di stare meglio: non tutti, infatti, sono capaci di sopportare lo stress emotivo che questo comporta!

Perché tutti noi abbiamo dei segreti

Preso atto di quanto abbiamo detto fin ora, la domanda a questo punto sorge spontanea, ma allora, perché le persone decidono di avere dei segreti o di custodire quelli degli altri?

Secondo il team della Tufts University, ciò che ci spinge a mantenere i segreti sarebbe in primis la paura di essere giudicati negativamente dagli altri (quando il segreto ci riguarda in prima persona) mentre la paura di deludere o mettere nei guai un amico o una persona cara, sarebbero le ragioni principali che ci spingono a non confidare un segreti altrui.

La motivazione alla base di questo comportamento sarebbe dunque dettata dalla vergogna o dal senso di colpa, che determinati fatti tenuti segreti possano essere conosciuti e rivelati agli altri e quindi utilizzati come arma per schernire, ferire o denigrare noi stessi o i soggetti che ne sono protagonisti.

Questo dato, secondo i ricercatori della Tufts University, è supportato dal fatto che la maggior parte dei segreti emersi nell’ambito della loro ricerca, sono relativi a fatti o circostanze in grado di porre il protagonista di questi in cattiva luce o alla mercè del giudizio altrui. Parliamo di segreti  che riguardano tradimenti, relazioni extraconiugali, gravidanze nascoste, faide familiari, comportamenti e gusti sessuali giudicati trasgressivi o ancora atti delinquenziali.

A prescindere dal fatto in sé, è interessante notare come ciò che spinge un individuo a mantenere un segreto, malgrado il disagio che questo comporta, sia la paura di tradire la fiducia del confidente e di conseguenza perdere la relazione, scelta che riflette il bisogno evolutivo dell’essere umano di essere accettato, amato e vivere a stretto contatto con gli altri.

Insomma, mantenere un segreto è un vero e proprio atto di generosità. E voi cosa ne pensate? Siete in grado di custodire i segreti o l’ansia e lo stress hanno la meglio su di voi? Raccontateci le vostre esperienze!

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Martina Valizzone | Psicologa
Scritto da Martina Valizzone | Psicologa

Sono una psicologa dell'età evolutiva, con una specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale. In ambito lavorativo, mi occupo principalmente di terapie individuali e familiari e, da qualche anno, di psicologia dell'educazione, lavorando alla progettazione e realizzazione di interventi psico-pedagogici in ambito scolastico ed extrascolastico.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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