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Congelare lo sperma a 18 anni: i bioetici incoraggiano gli uomini

Simone Ravasi | Studente di medicina

Ultimo aggiornamento – 02 Luglio, 2015

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Un bioetico britannico ha affermato che tutti gli uomini a 18 anni dovrebbero congelare il loro sperma, in modo da poter evitare problemi di procreazione.

Infatti, lo sperma, con il passare degli anni, diventa sempre meno efficiente e più propenso a subire errori genetici, causando anche patologie, come autismo, schizofrenia e altre malattie genetiche.

Il Dr. Kevin Smith, dell’università di Abertay a Dundee, afferma che la banca dello sperma a carico del sistema sanitario nazionale dovrebbe diventare la norma. L’associazione britannica per la fertilità (British Fertility Society) sostiene che questa cosa potrebbe portare a un approccio artificiale alla procreazione.

Questo, d’altra parte, potrebbe aiutare le coppie ad avere sia un lavoro che una famiglia.

Infatti, secondo recenti statistiche, gli uomini diventano padri sempre più tardi. Tuttavia, resta possibile avere figli in età più avanzata, ma questo potrebbe comportare seri problemi. Lo stesso Smith in un’intervista alla BBC ha affermato: “È tempo di prendere sul serio l’età della paternità e dei suoi possibili effetti sulle generazioni successive”.

La soluzione?

La soluzione del Dr. Smith è chiara: banca dello sperma per tutti a carico del sistema sanitario nazionale, in modo che gli uomini in età avanzata possano ricorrere al loro proprio sperma più giovane e attivo. Lo stesso sostiene che non ci sia un’età precisa per definire un padre “vecchio”, ma che magari gli uomini, raggiunti i 40 anni, vogliono riprendersi i loro gameti 18enni per avere figli.

Al momento, conservare il proprio sperma costa dalle 150 alle 200 £ all’anno, ma se venisse introdotta la banca dello sperma pubblica si potrebbero avere costi più contenuti.

Allan Pacey, professore di andrologia presso l’università di Sheffield ha affermato: “Questa è una delle più ridicole affermazioni che io abbia mai sentito negli ultimi anni”, riferendosi al Dr. Smith. Infatti, il professor Pacey ritiene che i rischi legati all’età paterna siano davvero davvero pochi. Inoltre, il professore ha aggiunto che il congelamento degli spermatozoi non avviene quasi mai in maniera corretta ed è per questo che i donatori vengono trovati “all’ultimo” per evitare danni da congelamento dello sperma.

Il professor Pacey ha poi aggiunto: “Inoltre, gli uomini che volessero avere figli dal loro sperma congelato a 18 anni dovrebbero obbligare le mogli a una fecondazione in vitro per poter avere una famiglia”.

Il professor Adam Balen, presidente della Società Britannica per la Fertilità, è assolutamente contrario a una banca dello sperma universale. Infatti, egli afferma: “Non solo questa banca creerebbe un approccio artificiale alla procreazione, ma porterebbe anche a un falso senso della sicurezza dal momento che la tecnologia non è in grado di garantire il nascituro”. Inoltre, egli sostiene che uno sperma congelato sarebbe ancora meno vigoroso di uno “fresco”e che le coppie dovrebbero per forza ricorrere alla fecondazione in vitro.

La tesi del professor Balen è che non dobbiamo consigliare alle giovani coppie di congelare i gameti per un futuro incerto, piuttosto dovremmo incentivarli ad avere sia un lavoro che una famiglia. Egli ha inoltre aggiunto che in altri paesi, come la Scandinavia, vi sono maggiori incentivi sia per il lavoro che per la maternità/paternità, che spronano i genitori ad avere figli prima rispetto all’Inghilterra.

Sheena Lewis, presidente dell’Associazione Britannica di Andrologia, afferma che: “gli uomini dovrebbero pensare alle loro famiglie prima nella loro vita” e aggiunge, “dovremmo far passare il messaggio che sarebbe un’ottima idea, sia per gli uomini che per le donne, avere figli intorno ai 20-30 anni”.

 

 

 

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Simone Ravasi | Studente di medicina
Scritto da Simone Ravasi | Studente di medicina

Sono un giovane studente di medicina. Amo viaggiare, ascoltare musica, andare a teatro e scrivere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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