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Discopatia cervicale: quel dolore al collo difficile da riconoscere

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 03 Maggio, 2018

Discopatia cervicale: sintomi, cause e rimedi

Nulla dura per sempre! Qualsiasi cosa è soggetta all’usura, specialmente il corpo umano. Decenni di flessioni, sollevamenti, rotazioni, posizioni e movimenti scorretti possono incidere significativamente sulla salute del nostro collo. Il dolore alla porzione cervicale della colonna vertebrale è più comune di quanto si possa pensare e, nella maggior parte dei casi, non si tratta di un semplice dolore al collo ma piuttosto di una condizione nota come discopatia cervicale. Vediamo di cosa si tratta.

Cos’è la discopatia cervicale e come si manifesta

La discopatia cervicale non è un semplice dolore al collo dovuto ad una posizione o a movimenti scorretti. È un processo degenerativo che può causare forte dolore, intorpidimento e debolezza a spalle, braccia e mani. Il disagio e la perdita di mobilità possono avere un impatto importante sul lavoro, sulla famiglia e sulla qualità della vita.

In particolare, per discopatia cervicale si intende un’alterazione del disco intervertebrale, in questo caso posto tra una o più vertebre cervicali. In sostanza la capsula fibrosa del disco subisce un processo di degenerazione, riducendo di conseguenza l’elasticità con conseguente dolore al collo che può interessare anche le spalle e le braccia visto che il problema potrebbe andare a interessare il sistema nervoso e il sistema vascolare.

La colonna vertebrale cervicale del collo è infatti composta da sette ossa, chiamate vertebre, separate da dischi cartilaginei nei quali vi è una sostanza simile ad un gel ammortizzante. I dischi cervicali stabilizzano il collo, per permettergli di ruotare uniformemente da un lato all’altro e di piegarsi in avanti e all’indietro.

«Senza dischi, la colonna vertebrale sarebbe molto rigidaspiega il dr. Kee Kim, a capo di Neurochirurgia spinale all’Università della California a Davis – I dischi permettono al nostro collo di muoversi agevolmente, inoltre fungono da cuscinetto, agendo da ammortizzatori».

Con il trascorrere del tempo, questi ammortizzatori naturali si logorano e la situazione può iniziare a degenerare molto rapidamente: lo spazio tra le vertebre si restringe, comprimendo le le radici nervose. Questo processo è noto discopatia cervicale degenerativa. Man mano che la malattia degenerativa del disco progredisce, il collo diventa meno flessibile e si può avvertire dolore al collo e rigidità, soprattutto verso la fine della giornata: sono questi i sintomi della discopatia cervicale.

Le cause della discopatia

Circa il 25% dei soggetti che non presentano sintomi al di sotto dei 40 anni e il 60% degli individui con età superiore ai 40 anni soffre di malattia degenerativa del disco. Le cause della discopatia cervicale possono essere molteplici. Tra queste:

  • Posizioni scorrette del collo, per esempio quando si sta troppo tempo davanti al computer
  • Movimenti sbagliati del collo, per esempio torsioni brusche
  • Stiramenti dei muscoli del collo
  • Incidenti e traumi

Anche se la malattia degenerativa del disco è più spesso dovuta all’età, in alcuni casi potrebbe essere influenzata da fattori legati allo stile di vita. Fare esercizio fisico regolarmente e stare attenti alla postura, mantenendo sempre il collo dritto e la schiena ben sostenuta, sono piccoli gesti che potrebbero mantenere in salute il collo ed evitare di soffrire di questo disturbo.

Attenzione, però. Il disco potrebbe anche rompersi. E quando il disco si rompe, protrude e forma un rigonfiamento che fa pressione sul midollo spinale o sulle radici nervose: in questi casi, si parlerà di ernia del disco con stenosi del canale vertebrale interessato (restringimento di una o più aree del canale vertebrale). A differenza della discopatia cervicale, che si presenta come un processo piuttosto lento,  l’ernia del disco può insorgere rapidamente dopo un trauma al collo.

Capire se si soffre di discopatia cervicale

Per diagnosticare una discopatia, il medico dovrà basarsi sull’anamnesi del paziente, studiarne i sintomi e consigliare esami diagnostici specifici che possano aiutare il medico a visualizzare il midollo spinale per individuare la fonte del dolore al collo.

Per la diagnosi della discopatia cervicale, si procederà con:

  • RX della colonna vertebrale
  • Esami neurologici per testare forza e riflessi
  • Elettromiografia degli arti superiori
  • Risonanza magnetica (RMN)
  • Tomografia assiale computerizzata (TAC)

La cura per la malattia del disco cervicale

I trattamenti per la discopatia cervicale hanno come obiettivo la riduzione del dolore. Solitamente vengono consigliati farmaci antidolorifici, tra cui il paracetamolo e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene e il naprossene. Questi farmaci possono aiutare a ridurre il dolore al collo, così come l’infiammazione. Nei casi in cui le terapie antidolorifiche convenzionali non funzionino, il medico potrebbe prescrivere steroidi o antidolorifici oppioidi.

La fisioterapia è un’altra opzione terapeutica per la malattia del disco cervicale. Il fisioterapista può utilizzare la trazione cervicale o manipolare delicatamente i muscoli e le articolazioni per ridurre il dolore e la rigidità, inoltre, può mostrare esercizi e posture corrette da assumere.

In alcuni casi si rende necessaria la chirurgia che, in questo caso, è denominata discectomia. Durante questa procedura, il chirurgo rimuove il disco deteriorato, sostituendolo con uno artificiale.

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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