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Anemia: quando la trasfusione è necessaria

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

anemia: quando è necessaria una Trasfusione
A cura di

Dr. Angelo Michele Carella, specialista in ematologia.


L’anemia è un disturbo generato da una minore quantità di emoglobina nel sangue. Questa patologia può essere di due tipi, manifestandosi in forma acuta (detta “grave”) o cronica.

Generalmente, l’anemia è caratterizzata da:

  • una riduzione della produzione di globuli rossi;
  • una maggiore “distruzione” dei globuli rossi;
  • una emorragia.

Infiammazioni, infezioni e tumori possono essere collegati all’anemia. Analizzando nel dettaglio le cause, troviamo:

  • Ulcera gastrica o duodenale
  • Anemia negli anziani
  • Malattie renali o epatiche
  • Ipotiroidismo
  • Ridotta sintesi emoglobinica

E ancora:

  • Gravidanza
  • Ipermenorrea
  • Cattiva coagulazione del sangue
  • Alimentazione non equilibrata

Valutando nel dettaglio le cause che determinano il disturbo, lo si potrà trattare al meglio. Il consiglio è di evitare di assumere ferro e/o vitamine emoattive (B12 e acido folico), che andranno prese solo dopo una diagnosi completa.

Nei casi più gravi, è necessario sottoporre i pazienti a trasfusioni di globuli rossi o piastrine.

Trasfusione e anemia: in quali casi si rende necessaria?

L’emotrasfusione viene effettuata in casi di anemie acute o croniche, che causano valori di emoglobina pari o inferiori a 7-8 g/dL. Tranne nei casi di patologia cardiopolmonare o cerebrovascolare, raramente viene concessa una trasfusione nei pazienti con anemia cronica, con valori di emoglobina superiore a 7-8 g/dL.

Come si effettua una trasfusione?

Una trasfusione di sangue può sostituire le quantità di sangue perso e i fluidi o le cellule che si trovano nel sangue.

Prima di effettuare una trasfusione, è necessario conoscere il gruppo sanguigno del ricevente. Durante la trasfusione, viene inserito un ago nella vena del braccio del paziente. L’ago è collegato a una sacca di sangue o piastrine. La durata di una trasfusione di sangue può essere di circa quattro ore, ma spesso è molto più rapida.

Qual è il sangue che si utilizza per le trasfusioni?

Il sangue utilizzato nelle trasfusioni è quello dei donatori volontari presso i vari centri trasfusionali ospedalieri. Le sacche raccolte vengono in seguito testate e poi, con particolari metodologie, se ne attesta la conformità.

Secondo gli attuali requisiti richiesti possono donare i soggetti:

  • di età compresa tra 18 e 60 anni (fino a 70 previo parere del medico);
  • con peso non inferiore a 50 kg;
  • in buono stato di salute;
  • con uno stile di vita che non comprometta la salute del ricevente.

L’idoneità alla donazione è stabilita dopo un colloquio personale con il medico responsabile. I tempi medi tra le donazioni di sangue sono 6 mesi per le donne e 3 per gli uomini. Sono esclusi dalle donazioni i soggetti che sono affetti da HIV, epatite B e C e malattie croniche.

Come avviene una donazione?

Scopriamolo insieme, continuando a leggere l’approfondimento sul portale di AVIS NAZIONALE

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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