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Diabete insipido

Diabetologia
Diabete insipido

Cosa è il diabete insipido

Si definisce diabete insipido quella forma di diabete caratterizzata da:

  • polidipsia
  • poliuria
Il diabete insipido è di due tipi:

  • diabete insipido di tipo 1: precedentemente chiamato diabete giovanile o insulino-dipendente
  • diabete insipido di tipo 2: precedentemente chiamato diabete dell'adulto o non insulino-dipendente

Sintomi del diabete insipido

Le prime manifestazioni del diabete insipido si osservano durante la prima settimana di vita. I neonati sono irritabili, piangono quasi incessantemente, e, pur essendo bramosi di succhiare, vomitano il latte poco dopo l'ingestione, salvo che prima del pasto non abbiano bevuto acqua. I sintomi principali del diabete insipido sono:

  • Sete eccessiva
  • Produzione di grandi quantità di urina, che si presenta con aspetto molto diluito. Si va dai 2 litri al giorno (se il diabete è in forma mite), fino a 21 litri (se grave).
  • Bisogno di alzarsi di notte per urinare (nicturia) e bagnare il letto
Per valutare se i bambini sono affetti da diabete insipido bisogna prestare attenzione ai seguenti sintomi:

  • Pianto insiegabile
  • Pannolini molto bagnati
  • Febbre, vomito o diarrea
  • Pelle secca ed estremità fredde
  • Ritardo nello sviluppo
  • Perdita di peso

Cause del diabete insipido

Le cause del diabete insipido sono:

  • malattie croniche renali
  • Ipokaliemia
  • farmaci: litio, fluoruro per osteoporosi, anestetici
  • familiare idiopatico
  • tumori primitivi
  • malattie infiammatorie: granulomatosi di Wegener, sarcoidosi, tubercolosi
  • ischemia e traumi
  • malattie infettive
  • gravidanza
Il diabete insipido colpisce in genere gli adulti giovani o i bambini (età media 24 anni).

Il diabete insipido si verifica quando il corpo non riesce a regolare la gestione dei fluidi, che, di norma, vengono filtrati dai reni ed espulsi tramite l’urina. Mentre l’assunzione di liquidi è regolata dalla sete, la sua escrezione è influenzata dall’ormone antidiuretico (ADH), detto anche vasopressina. La produzione di questo ormone avviene nell’ipotalamo ed è gestito dalla ghiandola pituitaria, collocata nel cervello. Quando il corpo inizia a disidratarsi, l’ADH viene rilasciato nel sangue e raggiunge le vie urinarie. Qui ordina ai tubuli renali di rilasciare acqua, che torna in circolo nel sengue, o di espellerne un po sotto forma di urina. Quando questo meccanismo si inceppa si crea il diabete insipido.

Diagnosi del diabete insipido

Per essere sicuri che si tratti di diabete insipido, il medico deve prima di tutto accertarsi che la diuresi sia realmente eccessiva. A tale scopo, la persona deve eseguire la cosiddetta "prova della diuresi elevata": in pratica, deve raccogliere a casa le urine delle ultime 24 ore e portarle al medico in un contenitore. In condizioni normali, l'urina prodotta non dovrebbe superare il litro e mezzo al giorno; in caso contrario, potrebbero esserci problemi. Dopodichè, si procede con due esami che devono essere sempre eseguiti insieme:

  • osmolarità plasmatica: un'analisi del sangue che misura la concentrazione di elettroliti (sali minerali). Questo valore non dovrebbe superare i 280 mmOsm/1
  • osmolarità urinaria: la concentrazione di sostanze disciolte nelle urine che si esegue come un normale esame delle urine. Questo valore non dovrebbe superare i 300 mmOsm/1
Nel caso in cui questi esami non fossero sufficienti, si può procedere a ulteriori accertamenti, quali:

  • test della disidratazione: la persona, tenuta sotto stretta osservazione, non deve bere liquidi per un certo periodo di tempo (l'esame può essere prolungato fino a 72 ore, se un calo eccessivo del peso corporeo o altre situazioni di rischio non obbligano a sospendere il test). Questo esame serve per analizzare i valori dell'osmolarità plasmatica e di quella urinaria
  • test di soluzione ipertonica: per controllare la quantità di vasopressina presente nell'organismo. A questo scopo viene infusa alla persona, costantemente monitorata, una soluzione ipertonica (cloruro di sodio al 3 per cento). Se tutto è nella norma aumentando la quantità di sali nel sangue crescono anche i valori dell'Adh; se invece c'è qualche anomalia, i valori dell'ormone non aumentano.

Come si cura il diabete inspido

La cura dipende dalla forma della malattia.

  • Diabete insipido centrale. Dal momento che la sua causa è legata ad una carenza dell’ormone ADH, viene curato attraverso un ormone sintetico detto desmopressina, disponibile sotto forma di spray, iniezione o compresse. Questo trattamento in genere è efficace. Se la malattia è legata ad un problema alla ghiandola pituitaria, come un tumore, va prima trattata e risolta questa. Nelle fasi iniziali di utilizzo la desmopressina può dare problemi come eccessiva ritensione idrica e carenza di sodio (che porta a letargia, confusione, nausea e convulsioni). Nelle forme più lievi di diabete insipido centrale è sufficiente aumentare il livello di assunzione di acqua.
  • Diabete insipido nefrogenico. Una dieta a basso livello di sodio, associata a bere molta acqua, può essere utile. Un farmaco usato per migliorare i sintomi di questa forma di diabete insipido è l’idroclorotiazide, un diuretico.
  • Diabete insipido gestazionale. La cura migliore è la desmopressina, un ormone sintetico.
  • Polidipsia primaria. Non c’è una cura specifica, oltre al diminuire la quantità di assunzione di liquidi. Nel caso sia causato da malattie mentali vanno curate queste per prime, per alleviare i sintomi.

Tipi di diabete insipido

  • Diabete insipido centrale. Si ha quando il danno è nella ghiandola pituitaria o nell’ipotalamo. Le cause possono essere: interventi chirurgici, tumori, malattie, infiammazioni o trauma cranico. Nei bambini spesso è causato da fattori ereditari.
  • Diabete insipido nefrogenico. Il difetto è nei tubuli renali, che non permetteno ai reni di rispondere adeguatamente all’ormone ADH. Può essere dovuto a cause genetiche o a malattie renali cronache, ma anche ad assunzione di farmaci come litio e demeclociclina.
  • Diabete insipido gestazionale. Si presenta solo in gravidanza ed è legato alla produzione di un enzima, da parte della placenta, che distrugge ADH nella madre.
  • Diabete insipido dipsogenico. Noto come polidipsia primaria, può portare all’espulsione di grandi quantitativi di urina, diluita. L’eccessiva assunzione di acqua può danneggiare i reni  e sopprimere l’ormone ADH, favorando la concentrazione di urina. L’eccesso di sete può essere legato al meccanismo che la regola, sito nell’ipotalamo. La polidipsia primaria può essere legata anche a malattie mentali.
Rari sono anche i casi di diabete insipido di cui non si riescono a diagnosticare le cause.

Fattori di rischio per il diabete insipido

Il diabete insipido nefrogeno, che di solito colpisce i maschi, si presenta dalla nascita, o poco dopo, ed ha una causa genetica. Le donne possono essere portatrici sane del gene e trasmetterlo ai figli.

Complicazioni del diabete insipido

Disidratazione. Si verifica in tutte le forme del disturbo, ad eccezione della polidipsia primaria. Può portare a:

  • bocca asciutta
  • debolezza muscolare
  • ipotensione
  • ipernatriemia
  • occhi stanchi
  • febbre
  • mal di testa
  • perdita di peso
  • aumento della frequenza cardiaca
Squilibrio elettrolitico. Gli elettroliti (sodio e potassio) sono minerali che mantengono l’equilibrio dei liquidi nel sangue. I suoi sintomi sono:

  • stanchezza
  • irritabilità
  • nausea
  • perdita di appetito
  • dolori muscolari

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Come riconoscere il diabete? La dr.ssa Rosalba Giacco, in collaborazione con il CNR, ci spiega come fare. Ascoltala qui.
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Dr. Salvatore Pacenza Medico Chirurgo
Dr. Salvatore Pacenza
diabetologoendocrinologo

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