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Spirale anticoncezionale: come e perché usarla

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 22 Febbraio, 2024

Una donna dalla ginecologa

La spirale anticoncezionale è un metodo contraccettivo molto diffuso e utilizzato, ma quali sono i suoi vantaggi e le sue eventuali controindicazioni?

Come si utilizza e che percentuale di efficacia ha nel prevenire le gravidanze indesiderate?

Scopriamolo insieme.

Che cos'è la spirale contraccettiva e come si utilizza

La spirale contraccettiva, anche nota come spirale anticoncezionale o IUD, è un metodo anticoncezionale utilizzato nella prevenzione dalle gravidanze indesiderate.

Essa può essere di due tipi, ormonale oppure di rame, e viene inserita nell'utero femminile: mentre la prima agisce in modo simile alla pillola progestinica o all'anello anticoncezionale, ovvero rilasciando ormoni che inibiscono la possibilità di rimanere incinta, la seconda si basa sulla capacità spermicida del rame.

A differenza di altri sistemi anticoncezionali che possono essere usati in autonomia dalla donna, la spirale vaginale viene inserita dal ginecologo e ha una durata maggiore nel tempo, pur essendo completamente reversibile.

Nei paesi anglosassoni la spirale uterina è nota con l'acronimo di IUD (Intra Uterine Device) ed è in grado di evitare alla donna eventuali concepimenti per una durata variabile che va dai tre ai cinque anni, sebbene alcuni dispositivi di ultima generazione possano arrivare fino a dieci anni.

Entrambe le spirali, per essere efficaci, devono essere inserite nell'utero della donna, tuttavia esistono diverse sostanziali differenze tra la spirale in rame e quella ormonale.

La prima sostanzialmente sfrutta l'azione spermicida del rame e ha una forma a T in cui la parte longitudinale risulta essere avvolta da un filo di rame avvolto, appunto, a spirale.


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La spirale ormonale, invece, è realizzata in plastica e ha una forma che ricorda quella dell'ancora.

Essa contiene la versione sintetica dell'ormone progesterone e una volta inserita inizia a rilasciare piccole dosi di ormone che inibiscono la possibilità di rimanere incinta.

Il meccanismo alla base di questo dispositivo è molto simile a quello della pillola progestinica o dell'anello, visto che il progesterone sintetico contenuto al suo interno ha la capacità di addensare notevolmente il muco vaginale (così che gli spermatozoi non riescano ad attraversarlo) e di rendere l'endometrio molto sottile, in modo che l'ovulo non riesca ad impiantarsi.

Come funziona la spirale?

L'inserimento della spirale richiede necessariamente la presenza del ginecologo, il quale dovrà anche valutare se la donna possiede le caratteristiche necessarie per sfruttare questo metodo anticoncezionale o se, invece, non sia preferibile orientarsi verso altri contraccettivi.

Prima di procedere con l'inserimento della spirale intrauterina, quindi, il medico si occupa di eseguire tutta una serie di accertamenti, a cominciare dalla verifica di un eventuale stato interessante.

Poi, una volta attestata l'idoneità della donna, quest'ultima dovrà stendersi sul lettino ginecologico e il professionista procederà a disinfettare il canale cervicale con una soluzione antisettica.

Aiutandosi con lo speculum, il ginecologo inserirà infine il dispositivo nella vagina; in seguito quest'ultimo verrà espulso dal tubicino che lo conteneva e la spirale viene posizionata nel migliore dei modi.

Le spirali anticoncezionali, siano esse di rame o ormonali, tendono ad essere dolorose da essere inserite e per questo motivo il medico può consigliare l'assunzione di un antidolorifico in via preventiva.

Sebbene questo contraccettivo possa essere inserito in qualunque momento del ciclo, si tende a preferire i giorni in cui il collo dell'utero è più dilatato (così da rendere il procedimento più semplice), che solitamente corrispondono ai giorni del ciclo mestruale.

Dopo circa tre settimane dall'inserimento si consiglia di sottoporsi a un controllo ginecologico per verificare che il posizionamento sia corretto, consistente nell'esecuzione di un'ecografia transvaginale.

È possibile che, una volta inserita la spirale femminile, la paziente possa andare incontro a crampi, spotting, dolore addominale e sanguinamenti, i quali tendono a risolversi spontaneamente.

È importante tenere presente che nei giorni successivi all'inserimento del dispositivo si sconsiglia di avere rapporti sessuali e di utilizzare tamponi interni.

Inoltre, esso si può utilizzare a partire da quattro mesi dopo un eventuale parto, anche se quest'ultimo è avvenuto tramite taglio cesareo.

I vantaggi della spirale

Lo IUD spirale presenta interessanti vantaggi, a cominciare dal fatto che esso è considerato un metodo anticoncezionale molto sicuro.

Le probabilità di rimanere incinta variano infatti dallo 0,8% di quelle di rame al 0,2% dei dispositivi ormonali, inoltre la sua protezione dura molti anni, senza necessità di ricordarsi di assumerla ogni giorno (come succede, ad esempio, per la pillola).

La spirale ormonale, inoltre, grazie al rilascio lento e controllato del progesterone sintetico, aiuta a regolarizzare il ciclo mestruale e a renderlo meno abbondante, fino quasi a farlo sparire nel tutto, mentre sembra che sia anche in grado di ridurre la possibilità di sviluppare polipi dell'endometrio e iperplasie uterine.

L'efficacia duratura nel tempo, il basso costo (soprattutto se paragonato ad altri metodi anticoncezionali) e la copertura contro le gravidanze indesiderate molto alta, ne fanno uno dei contraccettivi più diffusi.

Se in Italia, tuttavia, essa non è ancora così comune, in Europa, e soprattutto in Asia, dove essa viene scelta da quasi l'80% delle donne, la spirale risulta essere un dispositivo decisamente apprezzato.

Spirale: effetti collaterali e controindicazioni

La spirale uterina è un metodo anticoncezionale molto diffuso e apprezzato, soprattutto in virtù del fatto che protegge a lungo dalle gravidanze indesiderate, tuttavia essa non è esente da alcune controindicazioni.

Innanzitutto molti medici preferiscono consigliarla alle donne che hanno già avuto una gravidanza, inoltre è opportuno ricordare che essa non salvaguarda dalla possibilità di contrarre una malattia sessualmente trasmissibile.

Sia la spirale al rame che quella ormonale sono altresì controindicate qualora:

  • la donna soffrisse di malformazioni congenite all'utero che rendono difficile inserire il dispositivo;
  • si fosse incinta;
  • ci fosse un'infezione in atto o si soffrisse di una malattia sessualmente trasmissibile;
  • si soffrisse di una malattia antinfiammatoria acuta, o la si avesse avuta in passato;
  • ci fossero dei sanguinamenti vaginali;
  • si fosse anemiche;
  • fosse presente un'allergia a uno dei componenti;
  • si soffrisse di endometriosi;
  • ci fosse un neoplasia sospetta;
  • ci fosse un'ipersensibilità a qualche componente;
  • in caso della spirale di rame, se si soffrisse della malattia di Wilson, che determina un accumulo progressivo di rame all'interno dell'organismo;
  • nel caso della spirale ormonale, se fosse in atto un tumore al fegato (anche benigno), un'insufficienza epatica o se vi fosse il sospetto di un tumore al seno.

I principali effetti collaterali della spirale medicata comprendono:

  • infezioni pelviche, le quali compaiono generalmente entro i primi venti giorni dall'inserimento;
  • candida vaginale;
  • rigetto della spirale;
  • spostamento della spirale dalla sede corretta.
  • danni all'utero;
  • gravidanza indesiderata;
  • secchezza vaginale;
  • nel caso della spirale ormonale si possono avere vampate di calore, acne, gonfiore al seno e emicrania, mentre con la spirale in rame si può verificare il fenomeno dello spotting che, se dovesse durare a lungo, sarebbe da considerarsi il sintomo che il dispositivo non è inserito bene o non è adatto alla donna.

Seppur raro, è effettivamente possibile che la spirale, nel corso del tempo, si sposti, dando luogo a maggiori possibilità di rimanere incinta e proprio per questo motivo si sconsiglia tale dispositivo alle donne di giovane età che non hanno mai avuto figlie, a chi soffre di fibromi uterini e chi presenta problematiche dell'utero o una forma insolita.

È tuttavia possibile accorgersi che la spirale è inserita male o ha cambiato posizione toccando i due fili che pendono all'interno del collo dell'utero.

A tal proposito, per controllare il corretto posizionamento della spirale nel corso degli anni, è consigliabile eseguire un'ecografia transvaginale annuale.

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Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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