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Antipiretici

Farmacia Medicina generale
Antipiretici

Cosa sono gli antipiretici

Gli anti-piretici sono principi attivi in grado contrastare un abnorme incremento della temperatura corporea, quindi di ridurla, in caso di febbre.

La temperatura corporea fisiologica si aggira tra i 35°C ai 37°C. Quando questa temperatura si innalza, si parla di febbre. La febbre è un meccanismo di difesa messo in atto dall’organismo in diversi stati patologici che vanno dalle infezioni alla flogosi.

L’eccessivo rialzo termico potrebbe danneggiare l’organismo e, per tale motivo, quando la temperatura supera i 38°C, viene consigliata la somministrazione di antipiretici, ossia di particolari principi attivi in grado di ridurre la temperatura corporea in caso di febbre.

Qual è il significato di "antipiretici"

Il termine antipiretici deriva dal greco πυρετός (pyretós) che vuol dire febbre, a cui è anteposto il suffisso anti: questi farmaci, infatti, contengono principi attivi in grado contrastare l'eccessivo innalzamento della temperatura corporea, che si manifesta con quella che viene comunemente chiamata febbre.

La febbre è un mezzo attraverso il quale il corpo attua una difesa nei confronti di agenti patogeni o antigeni di altro genere. La febbre è causata da agenti pirogeni esogeni, endogeni, infettivi e non, ad esempio da virus, batteri, ma anche allergeni, che influenzano il centro di termoregolazione presente nell’ipotalamo.

Il pirogeno scatena una risposta di difesa da parte dell’organismo, soprattutto da parte dei macrofagi che liberano citochine infiammatorie che vanno ad alterare la termoregolazione nell’ipotalamo. Questa alterazione nel centro di termoregolazione induce la vasocostrizione cutanea con conseguente aumento della temperatura corporea, utile a richiamare una risposta immunitaria con produzione di anticorpi e altre cellule deputate alla difesa.

Quando utilizzare gli antipiretici

La febbre è, dunque, una risposta fisiologica complessa innescata da stimoli infettivi o asettici.

L'aumento della temperatura corporea si verifica quando le concentrazioni di prostaglandine (PGE2) aumentano all'interno di alcune aree del cervello. Questo aumento altera la trasmissione dell’informazione a livello dei neuroni che controllano la termoregolazione nell'ipotalamo.

Sebbene la febbre avvantaggi la risposta immunitaria non specifica nei confronti di microrganismi invasori, essa è anche una fonte di disagio e può diventare deleteria se troppo elevata. Per tali ragioni, è comunemente soppressa con farmaci antipiretici.

Antipiretici come l'acido acetilsalicilico, sono stati ampiamente utilizzati dalla fine del IXX secolo, ma i meccanismi con cui alleviano la febbre sono stati chiariti solo negli ultimi decenni. Ora è chiaro che la maggior parte degli antipiretici agisce inibendo l'enzima ciclossigenasi e riducendo i livelli di PGE 2 all'interno dell'ipotalamo.

Recentemente, sono stati suggeriti altri meccanismi di azione per i farmaci antipiretici, compresa la loro capacità di ridurre i mediatori pro-infiammatori, migliorare i segnali antinfiammatori nei siti di lesione o aumentare i messaggi antipiretici nel cervello. 

Essendo un meccanismo di difesa, la febbre non andrebbe soffocata sul nascere, ma soltanto se l’incremento termico diventa eccessivo e, quindi, potenzialmente deleterio per il corpo stesso. L’antipiretico andrebbe somministrato quando la temperatura supera il 38–38,5°C.

Elenco farmaci antipiretici

Tra i farmaci ad azione antipiretica troviamo anzitutto il paracetamolo, l’antipiretico per eccellenza. Agisce inibendo l'enzima ciclossigenasi (solo a livello centrale), con conseguente diminuzione della sintesi di PGE2 (una prostaglandina che aumenta la temperatura corporea). Il paracetamolo va utilizzato con cautela perché potrebbe causare gravi danni epatici.

I farmaci antipiretici senza paracetamolo, invece, includono:

  • Cortisonici Come il betametasone e il desametasone.
  • FANS I FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), come Ibuprofene, Nimesulide, Ketoprofene, Flurbiprofene e acido niflumico. Tuttavia, mentre il paracetamolo inibisce l'enzima ciclossigenasi soltanto a livello centrale, questi principi attivi agiscono anche a livello sistemico, quindi oltre ad essere antipiretici svolgono un'importante azione antinfiammatoria. In genere, il loro utilizzo può determinare disturbi gastro-intestinali (sanguinamenti e ulcere).
  • Salicilati – Ossia l’acido acetilsalicilico che esattamente come gli altri FANS, inibisce la ciclossigenasi anche a livello sistemico. Inoltre, i salicilati non vanno mai somministrati prima dei 14 anni per il rischio di sindrome di Reye (una malattia neurologica molto grave).

Antipiretici per bambini

Soprattutto nel bambino, il paracetamolo è il farmaco antipiretico di prima scelta, immediatamente seguito dall'ibuprofene.

Solitamente, nei bambini la formulazione farmaceutica scelta, non solo per quanto riguarda l’antipiretico, è sotto forma di supposta. Questo perché in età pediatrica il circolo emorroidario, ovvero un complesso di vasi capillari nella zona anale, è molto vascolarizzato e ciò favorisce un rapido assorbimento del farmaco.

Antipiretici naturali

Diverse piante possiedono proprietà antipiretiche. Alcune, usate in fitoterapia, sono dotate di effetto antipiretico per la presenza di salicilati, come la spirea olmaria e il salice.

Inoltre, esistono sostanze diaforetiche, ovvero sostanze naturali capaci di stimolare la sudorazione, aumentando la dispersione termica con diminuzione della temperatura corporea, come per esempio i fiori di sambuco e i fiori di tiglio.

Infine, si può ricorrere alle spugnature praticate con acqua tiepida o fresca. Esse rientrano a pieno titolo tra i rimedi casalinghi per abbassare la febbre. Più nello specifico, le spugnature devono essere effettuate su fronte, collo, braccia e gambe. In alternativa, è possibile anche sottoporsi a bagni, meglio se con acqua di media temperatura.
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Dr.ssa Tania Catalano Biologo
Dr.ssa Tania Catalano
specialista in Medicina molecolare

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