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ICSI

Ginecologia
ICSI

Cos'è l’ICSI?

L’ICSI (dall’inglese IntraCytoplasmic Sperm Injection, ossia iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo) è una tecnica di fecondazione assistita ideata negli anni ’90 che consiste nell’iniezione di uno spermatozoo vivo direttamente in un ovocita. È un procedimento che viene utilizzato nelle coppie con grave infertilità maschile o in cui precedenti tentativi di inseminazione in vitro (FIVET) non siano andati a buon fine. 

Una delle più importanti cause di infertilità è l’alterata funzionalità degli spermatozoi, sia per fattori genetici che ambientali. L’ICSI permette di superare la maggior parte degli ostacoli alla fecondazione: negli ultimi 15 anni, ha avuto risultati molto positivi, permettendo a milioni di coppie di concepire un figlio senza ricorrere a donatori esterni. Pertanto, le coppie con scarse possibilità di procreare, vedono notevolmente aumentate le possibilità di ottenere embrioni fecondati.

La donna si dovrà sottoporre a stimolazione ovarica supportata da farmaci per la fertilità, in modo da favorire lo sviluppo di numerosi ovociti maturi. Gli ovociti saranno quindi aspirati dalla vagina attraverso la guida di un’ecografia transvaginale e posti in incubazione controllata in un laboratorio di embriologia. 

Successivamente, il seme campione viene preparato tramite centrifugazione delle cellule spermatiche in un mezzo speciale. Questo processo permette di separare gli spermatozoi vivi sia dagli scarti che dalla maggior parte degli spermatozoi morti.

Dopodiché, l’embriologo preleverà il singolo spermatozoo vivo con un ago di vetro e lo inietterà direttamente nell’ovocita.

È molto importante essere consapevoli del fatto che l’ICSI crea un’opportunità di fecondazione, ma non garantisce il successo della procedura.

ICSI: qual è la procedura

Prima del trattamento, sarà obbligatorio compilare la modulistica per il consenso informato. Se necessario, bisognerà inoltre sottoporsi, insieme al partner ad uno screening per le malattie veneree come HIV, epatite B e C, sifilide.

La procedura è diversa per l’uomo e la donna.

Per il trattamento femminile, è possibile procedere durante un ciclo spontaneo o, come accade più spesso, attraverso l’assunzione di farmaci per la fertilità per stimolare la produzione di ovociti da parte delle ovaie, come nella FIVET. Attraverso l’ecografia transvaginale ed eventualmente esami del sangue (estradiolo), verrà monitorata la risposta ovarica.

Gli ovociti vengono quindi prelevati per via transvaginale, sotto controllo ecografico, in anestesia locale o sedazione profonda. Soltanto in rari casi si procede al prelievo per via laparoscopica.

Il trattamento maschile invece, prevede il prelievo degli spermatozoi attraverso masturbazione in caso di valori ottimali, oppure attraverso le seguenti tecniche in caso di azoospermia:

  • Aspirazione percutanea di spermatozoi per via testicolare (TESA)
  • Estrazione di spermatozoi per via testicolare (TESE e micro-TESE)
  • Aspirazione microchirurgica di spermatozoi dall’epididimo (MESA)
  • Aspirazione percutanea di spermatozoi dall’epididimo (PESA)

Nel caso di sperma congelato, questo verrà decongelato e preparato per il trattamento. 

A questo punto, un singolo spermatozoo viene iniettato in ciascun ovocita. Successivamente, si procederà alla verifica dell’avvenuta fecondazione e gli embrioni verranno coltivati in laboratorio fino a 6 giorni: dopodiché, quelli di miglior qualità (da 1 a 3) verranno trasferiti in utero.

Le probabilità di gravidanze gemellari (2 o 3 feti) aumentano nel caso in cui più di un embrione venga trasferito, quindi, quando possibile, verrà raccomandato il trasferimento di un singolo embrione (SET, dall’inglese Single Embryo Transfer).

ICSI o FIVET: le differenze

ICSI e FIVET (Fertilizzazione In Vitro con Embryo Transfer) sono i due approcci più diffusi della fecondazione in vitro (IVF, dall’inglese In Vitro Fertilization).

Si tratta di una complessa serie di procedure impiegate nel trattamento dei problemi di fertilità o genetici e nell’assistenza al concepimento: nel corso della fecondazione in vitro, vengono raccolti ovociti maturi dalle ovaie e fecondati con lo sperma in laboratorio, secondo una delle due tecniche disponibili.

La tecnica ICSI (iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi) si differenzia dalla FIVET perché la fecondazione viene ulteriormente aiutata dall’esterno, in quanto gli spermatozooi vengono direttamente iniettati all’interno dell’ovocita. L’ovocita o gli ovociti fecondati (embrioni) vengono quindi impiantati nell’utero in un secondo momento.

Si tratta dell’approccio più sofisticato, ma anche il più efficace per aiutare una coppia infertile. Nei Paesi in cui sia consentito dalla Legge, è possibile inoltre procedere con donatori esterni alla coppia ricorrendo a:

  • Donazione di sperma
  • Donazione di ovociti
  • Donazione di embrioni
  • Impianto in utero di una donna esterna alla coppia

Entro certi limiti fissati dal legislatore, è possibile accedere a questo percorso di fecondazione in vitro attraverso il Sistema Sanitario Nazionale (mutua).

ICSI: percentuali di successo

Numerose coppie con problemi di fertilità di origine maschile sono riuscite a procreare attraverso questa tecnica. Attualmente, si raggiungono percentuali di fecondazione del 70/80% di tutti gli ovociti iniettati (equivalenti a quanto avviene con spermatozoi normali) e percentuali di gravidanza comparabili a quelle ottenute con l’IVF in coppie senza problemi di fertilità maschile.

Da tenere presente che la capacità femminile di procreazione si riduce con l’età: in media, con i propri ovociti, le probabilità di successo sono inversamente proporzionali all’età.

La percentuale di ovociti effettivamente fecondati (prima del trasferimento in utero) è pari a circa il 60%, a causa di:

  • ovociti immaturi
  • ovociti danneggiati dalla procedura di iniezione
  • mancata fecondazione da parte dello spermatozoo

Nel 2010 (anno più recente di cui siano disponibili dati), la percentuale di cicli avviati, terminati con la nascita di neonati vivi, impiegando per l’IVF i propri embrioni freschi era:

  • 32,2% nelle donne sotto 35 anni
  • 27,7% nelle donne tra 35 e 37 anni
  • 20,8% nelle donne tra 38 e 39 anni
  • 13,6% nelle donne tra 40 e 42 anni
  • 5,0% nelle donne tra 43 e 44 anni
  • 1,9% nelle donne oltre 44 anni

Dato che le percentuali di successo della FIVET e dell’ICSI sono molto simili, non vengono più presentati separatamente.

Quali sono i costi della ICSI?

Il prezzo indicato per l’intera procedura è circa 5000 € ed il pacchetto comprende :

  • Dosaggi ormonali durante il ciclo
  • Controlli ecografici
  • Valutazioni laboratoristiche
  • ICSI
  • Transfer
  • Dosaggio Bhcg per valutare la riuscita del trattamento
  • Richiesta dei risultati
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Dr. Gianfranco Blaas
Dr. Gianfranco Blaas
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