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Adenovirus 14

Microbiologia e virologia
Adenovirus 14

Che cos'è l'Adenovirus 14

Il termine virus del raffreddore killer è stato dato ad un nuovo ceppo di Adenovirus (Adenoviridae) chiamato Adenovirus 14, che è apparso in molteplici focolai nel mondo a partire dagli anni '50 e che ha causato polmoniti gravi e decessi in molti gruppi di individui.

Questo termine gli è stato attribuito poiché, nella maggior parte delle persone, gli adenovirus tipici causano i sintomi del raffreddore comune e non la polmonite grave o la morte.

Le investigazioni condotte dallo stato e dalle autorità sanitarie statunitensi hanno mostrato come l'Ad14 sia un sierotipo di adenovirus poco denunciato, ma comunque emergente, che causa un disturbo respiratorio grave, talvolta fatale in tutti, compresi gli individui adulti sani.

Fortunatamente, le infezioni da Ad14 non sono comuni e la maggior parte di esse non è grave; le complicazioni gravi o fatali sono relativamente rare; nonostante ciò, l'appellativo di virus del raffreddore killer è rimasto.

Il virus è stato identificato negli anni '50 quando gli Adenovirus furono isolati per la prima volta dalle adenoidi umane (il nome deriva proprio da questa parole).

Il numero 14 rappresenta invece la configurazione antigenica del particolare virus; al momento, sono conosciuti almeno 52 tipi (antigenicamente differenti) che vengono distinti grazie a tecniche immunologiche.

Ad esempio, recentemente, sembra l'adenovirus F41 sia la possibile causa dello scoppio di un nuovo ceppo di epatite, che sta colpendo soprattutto i bambini; gli studi, però, sono ancora in atto.

Questi virus possiedono un genoma a DNA a doppio filamento che può essere facilmente modificato in laboratorio e sembra che il loro DNA possa subire dei cambiamenti nell'ambiente che mutano la capacità di Ad14 di infettare le cellule e causare la malattia. Il tipo 14 è poco riportato e poco diffuso, mentre i tipi Ad4 e Ad7 sono i più diffusi (sono responsabili dell'80% delle infezioni).

Adenovirus 14: sintomi

I sintomi dell'adenovirus 14 sono simili a quelli di un raffreddore, per i primi 3-5 giorni:

Successivamente, tramite un ricovero, la maggior parte delle persone riesce a guarire da adenovirus 14, ma circa il 40% delle persone presenta sintomi gravi quali:
 
  • polmonite
  • mancanza di respiro 
  • sintomi correlati ad altri organi quali occhio, vescica
  • problemi gastrointestinali

Come si diagnostica l'Adenovirus 14

La diagnosi parte dall'anamnesi del paziente e da una visita, mirata in particolare all'associazione eventuale del soggetto a gruppi di persone con sintomi simili. L'Ad14 è uno dei possibili agenti capaci di causare un'epidemia relativamente a disturbi respiratori in un gruppo di persone.

Per fornire una diagnosi definitiva, è necessario eseguire un esame colturale per cercare il virus in sangue, tessuti o essudati. L'aumento del titolo anticorpale contro Ab14, esami di immunofluorescenza per antigeni specifici del virus e PCR (polymerase chain reaction) sono anch'essi considerati test capaci di fornire una diagnosi sicura.

Ad ogni modo, nella maggior parte dei pazienti infetti, questi test specifici non vengono eseguiti e non sono necessari, poiché non viene alterata la gestione del paziente infetto. La microscopia elettronica mostra la struttura del virus, ma non identifica il tipo. Test ulteriori e appropriati sono le radiografie del torace e gli esami del sangue.

Che cosa provoca l'Adenovirus 14

Di solito, a provocare l'adenovirus 14 è il contagio da persona a persona tramite le goccioline contenenti l'esposizione adenovirus 14 espulse da una persona infetta che tossisce o starnutisce.

Quando queste goccioline raggiungono gli occhi, il naso o la bocca, l'adenovirus 14 può attaccare e infettare le cellule. Questi siti infetti permettono al virus di proliferare, e poi il virus può continuare a contagiare altri organi, specialmente i polmoni.

Cura dell'Adenovirus 14

La cura per le infezioni da Ad14 consiste in una terapia di supporto (riposo, apporto di fluidi, riduzione della febbre) poiché la maggior parte delle persone risolve autonomamente

Nonostante ciò, le infezioni da Ad14 che progrediscono richiedono delle cure più intensive; circa il 40% ha richiesto il ricovero e alcuni hanno bisogno di respirazione assistita (intubazione o supporto meccanico). La mortalità è arrivata al 5% in alcuni casi.

Esistono molte relazioni riguardanti l’utilizzo di antivirali nelle infezioni gravi da Adenovirus 14, ma non esistono studi sufficienti che supportino degli medicinali specifici. Alcuni benefici si possono avere dagli antivirali come la Ribavirina ed il Cidofovir; nei casi più gravi, i medici possono decidere di utilizzare questi mezzi poiché non esistono altre cure. L’efficacia degli antivirali contro le infezioni da Ad14 non è stata studiata.

È consigliabile la consultazione con un infettivologo, uno pneumologo o un oftalmologo a seconda di dove l’infezione si collochi. 

Contagio da Adenovirus 14

L'Ad14 viene trasmesso da persona a persona.

Di solito, un individuo si infetta quando viene esposto a goccioline contenenti il virus, espulse da una persona infetta quando tossisce o starnutisce.

Quando le goccioline raggiungono gli occhi, il naso o la bocca, l'Ad14 può aderire e infettare le cellule. In alcuni pazienti, da questi primi siti di infezione il virus si può propagare ad altri organi, soprattutto i polmoni.

Come si trasmette l'Adenovirus 14

Solitamente, il virus viene trasmesso tramite le goccioline prodotte dalla tosse o dagli starnuti; ma può anche essere passato tramite contatto tra le mani, quando un paziente infetto non se le è lavate.

Gli Adenovirus sono in grado di sopravvivere per giorni su oggetti come le maniglie delle porte ed i corrimano. Se una persona non infetta tocca un oggetto contaminato, potrebbe prelevare il virus e metterlo in contatto con sito (bocca, naso, occhi) da cui potrebbe partire l'infezione.

Incubazione per l'infezione d'Ad14

Il periodo di incubazione (cioè il tempo che intercorre tra l'infezione ed i sintomi) è variabile e va da 2 giorni a 2 settimane con una media di 5-8 giorni.

In quale periodo il virus è contagioso durante l'infezione?

Sfortunatamente, il periodo contagioso del virus comincia quando il virus si distribuisce nelle goccioline e nelle feci, il che può cominciare nel periodo di incubazione e può continuare anche per mesi dopo che la persona si è rimessa e non presenta più sintomi.

Guarire dall'Adenovirus 14

La maggior parte delle infezioni dura circa 5 giorni (dai 3 ai 7 giorni). Le infezioni gravi possono durare anche più di 2 settimane.

In generale, la prognosi per la maggior parte delle persone a cui è stato diagnosticato l’adenovirus 14 è ottima e non presenta complicazioni.

La prognosi peggiora proporzionalmente alla gravità della malattia. Alcune persone ricoverate possono riprendersi molto bene, mentre altre con altri problemi di salute o con il sistema immunitario compromesso possono avere una prognosi variabile a seconda della reazione individuale alla malattia e alla terapia. 

Tenendo in considerazione la popolazione ed il contesto, fino al 5% degli individui potrebbe morire.

Complicazioni dell’infezione da Adenovirus 14

La maggior parte delle persone non richiede né trattamenti né ricovero e non sviluppa alcuna complicazione.

Tuttavia, quando l’infezione progredisce, possono verificarsi complicazioni medio-gravi che variano a seconda dell’apparato colpito.
 
Queste comprendono:

Prevenire l’infezione da Adenovirus 14

L’unico vaccino esistente per Adenovirus è contro i tipi Ad4 e Ad7 e negli Stati Uniti non è disponibile per la popolazione, ma solo per i militari.

Al momento, non esiste un vaccino commerciale per questo virus. Fortunatamente, il numero di persone infette è molto basso e, ad oggi, non c’è evidenza che questo tipo di virus possa causare emergenze sanitarie globali come l’HIV o l’Enterovirus. Tuttavia, per la sua capacità di trasmettersi da persona a persona tramite goccioline, potrebbe potenzialmente diffondersi.

Può esserci un po’ di confusione nella letteratura medica riguardo al vaccino adenovirale, poiché questi virus sono utilizzati come carrier per elementi genetici di altri virus per fare ricerca.

Queste tipologie di vaccini vengono classificati come “ricombinanti” e non vanno confuse con la produzione limitata di vaccini contro Ad4 e Ad7. Inoltre, gli Adenovirus sono i vettori più comuni utilizzati per la terapia genica del cancro; l’ingegneria genetica ha permesso la modifica di questi virus in modo che trasportino dei geni terapeutici.

Ecco alcuni consigli per ridurre la probabilità di infettarsi:

  • lavarsi le mani nel modo giusto;
  • evitare lo stretto contatto con le persone infette;
  • evitare di toccare le persone o le superfici contaminate e poi toccarsi gli occhi, il naso o la bocca.
Queste tecniche aiutano ad evitare molte altre infezioni come l’influenza, RSV e l'enterovirus.

I pazienti malati dovrebbero sempre coprire la bocca quando tossiscono o starnutiscono e devono evitare di toccare gli altri. Gli utensili potenzialmente contaminati come cibo, piatti, posate e altri oggetti devono essere buttati o puliti accuratamente prima del riutilizzo, per ridurre il trasferimento.
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Dr. Bruno Tozzi Medico Chirurgo
Dr. Bruno Tozzi
infettivologo

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