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Ipotermia

Medicina generale
Ipotermia

Che cos’è l’ipotermia

Il corpo mantiene una temperatura relativamente stabile in cui è bilanciata la produzione di calore con la perdita di calore. Normalmente, la temperatura corporea è di 37°C. Quando l'ambiente esterno diventa troppo freddo o diminuisce la produzione di calore da parte del corpo, si verifica l’ipotermia. L’ipotermia è definita come l’avere una temperatura corporea inferiore ai 35°C.

La temperatura corporea è controllata dalla parte del cervello chiamata ipotalamo, che è responsabile a riconoscere le alterazioni nella temperatura corporea e rispondere adeguatamente. Il corpo produce calore attraverso i processi metabolici nelle cellule che supportano le funzioni vitali del corpo. La maggior parte del calore è trasportato alla superficie della pelle per convezione, conduzione, radiazione, ed evaporazione. Se l'ambiente esterno diventa più freddo, per il corpo potrebbe essere necessario generare più calore attraverso i brividi (aumentando l'attività muscolare che favorisce la formazione di calore). Ma se la perdita di calore è maggiore della capacità del corpo di produrne, la temperatura interna del corpo si abbasserà.

Appena la temperatura scende, il corpo devia il sangue dalla pelle agli organi. Il flusso di sangue è aumentato agli organi vitali del corpo, compreso il cuore, i polmoni, i reni ed il cervello. Il cuore e il cervello sono più sensibili al freddo, e l'attività elettrica in questi organi rallenta in risposta al freddo. Se la temperatura corporea continua a diminuire, gli organi cominciano a risentirne, fino alla morte.

L’ipotermia può essere definita come una temperatura corporea inferiore ai 35°C. I brividi sono un modo con cui il corpo genera calore per combattere il calo della propria temperatura corporea. La funzionalità del cervello diminuisce quando la temperatura corporea scende, e questo avviene gradualmente e può passare inosservato. Il sistema elettrico del cuore può diventare irritabile e causare un ritmo cardiaco fatale. Il trattamento inizia con la rimozione del paziente dall'ambiente freddo e prosegue con il fornire calore. Gli indumenti bagnati devono essere rimossi al più presto e sostituiti con indumenti caldi e non umidi. 

Segni ed i sintomi dell’ipotermia

Il corpo inizia a rallentare, quando la temperatura scende. A parte il freddo che si fa sentire ed il verificarsi di brividi, la funzione mentale è la più colpita inizialmente. Un particolare pericolo dell’ipotermia è che si sviluppi a poco a poco, e dal momento che colpisce il pensiero e il ragionamento, si può passare inosservata.

La fame e la nausea iniziale daranno segni di apatia quando la temperatura corporea scende. Questa è seguita da confusione, letargia, difficoltà di parola, perdita di coscienza e coma. Spesso la persona colpita si stenderà, addormentandosi, fino a morire. In alcuni casi, il paziente paradossalmente avrà l’istinto di togliersi i vestiti. La diminuzione della funzione cerebrale si verifica in relazione diretta con la diminuzione della temperatura corporea. Il cervello smette di funzionare ad una temperatura corporea di 20° C.

Il cuore è soggetto a ritmi anormali al progredire dell’ipotermia. La fibrillazione ventricolare, cioè un ritmo disorganizzato in cui il cuore non riesce a pompare, può verificarsi a temperature inferiori a 28°C. Questo porta ad un arresto cardiaco.

Cause dell’ipotermia

L'ipotermia spesso si verifica a causa di una prolungata esposizione al freddo. Un abbigliamento inadeguato per le condizioni non può garantire l'isolamento sufficiente per il corpo ad evitare la perdita di calore. L’immersione in acqua affretta l’ipotermia, e pochi minuti in acqua fredda possono essere fatali.

Fattori di rischio per l'ipotermia

Vi sono numerosi fattori che aumentano il rischio di ipotermia:

  • Età: le persone in atà molto giovane o molto avanzata possono essere meno in grado di generare calore. Anziani con patologie mediche come l'ipotiroidismo o il morbo di Parkinson, che limitano la capacità del corpo di regolare la temperatura sono meno in grado di generare calore. I neonati non generano calore nel modo più efficiente, e con la loro dimensione della testa relativamente grande rispetto al corpo, sono a rischio di perdita di calore per irraggiamento maggiore.
  • Patologie mentali: i pazienti con malattia di Alzheimer tendono a vagare e diventare esposti alle intemperie.
  • Abuso di sostanze: alcool e droga aumentano il rischio di ipotermia in due modi. In primo luogo, il giudizio alterato può portare ad esposizione al freddo. Inoltre, le droghe possono dilatare i vasi sanguigni vicino alla pelle (vasodilatazione) e ridurre l'efficienza del meccanismo dei brividi, entrambi diminuiscono la capacità del corpo di compensare l'esposizione al freddo.
  • Condizioni mediche: alcune condizioni mediche possono anche portare a ipotermia accidentale. I pazienti con alterazioni ormonali (tiroide, surrene, ipofisi), e quelli con neuropatia periferica (in caso di diabete o di altre condizioni), possono essere meno in grado di sentire il freddo e generare una risposta tramite i brividi. I pazienti con lesioni del midollo spinale, allo stesso modo, possono non essere in grado di tremare in modo adeguato. I pazienti che hanno subito ictus o tumori cerebrali possono aver deteriorato centri di regolazione termica nel cervello. 
  • Farmaci: alcuni farmaci possono aumentare il rischio di ipotermia, limitando il meccanismo di brividi tra cui alcuni farmaci psichiatrici.

Come viene diagnosticata l’ipotermia

Di solito la diagnosi di ipotermia è evidente a causa delle circostanze, se il paziente si trova all’esterno ed al freddo e si è grado di spiegare la situazione. Talvolta, è meno evidente, soprattutto se il paziente si trova all'interno ed è confuso.

La temperatura corporea deve essere misurata; questo può essere fatto con un termometro rettale speciale che è stato progettato per letture di temperature molto basse o con un catetere vescicale. Le temperature orali non sono precise in pazienti molto freddi.

Oltre a diagnosticare l’ipotermia, la causa deve essere accertata. Mentre alcune cause possono essere immediatamente evidenti, ci possono essere fattori di confusione. Pazienti intossicati potrebbero essere caduti e aver subito una ferita alla testa. Il paziente anziano può avere il diabete ed essere in ipoglicemia. Mentre è importante trattare la bassa temperatura, la storia clinica individuale del paziente deve essere considerata e devono essere effettuati appropriati test diagnostici per escludere eventuali lesioni associate o condizioni.

Come viene trattata l'ipotermia

La cura per il paziente in ipotermia comincia quando la persona viene trovata.

Il paziente deve essere rimossa dall'ambiente freddo e collocato in un riparo caldo lontano dal vento. Gli indumenti bagnati devono essere rimossi e sostituiti. La respirazione del paziente deve essere monitorata e, se diventa pericolosamente lenta o si ferma, deve essere avviata la pratica di rianimazione cardio-polmonare. La manomissione del paziente deve essere ridotta al minimo se la persona è letargica o incosciente, perché ciò può causare al cuore irritabile lo sviluppo di anomalie elettriche come la fibrillazione ventricolare. Il riscaldamento deve essere avviato mediante l'applicazione di impacchi caldi al torace, al collo e all’inguine. Non deve essere utilizzata acqua calda perché può essere associato congelamento, ed il calore diretto non deve essere applicato al corpo. Invece, l’uso di coperte calde e il corpo a contatto con un altro corpo possono essere misure necessarie per il primo soccorso. Il riscaldamento passivo con vestiti caldi in un ambiente caldo può essere sufficiente per una persona cosciente che sta tremando. Il riscaldamento attivo può essere considerato per coloro che hanno un’ipotermia più grave e mostrano segni di confusione, o hanno altre condizioni mediche che richiedono attenzione.

Quando bisogna chiamare il medico per un’ipotermia

In alcune zone, in cui l’ambiente freddo è abbastanza comune, molte persone hanno esposizioni lievi al freddo e non hanno bisogno di chiamare l’assistenza medica.

Poiché il cervello è così sensibile al freddo, le cure mediche devono essere allertate se lo stato mentale del paziente è compromesso. Questo si manifesta con una vasta gamma di comportamenti, dalla persona leggermente confusa al paziente in coma. Come pure è importante ricordare che ci può essere una condizione medica di base che ha portato all’ipotermia che può essere necessario affrontare.

Prevenire l'ipotermia

Mentre alcune emergenze mediche possono verificarsi in associazione con l’ipotermia (per esempio, le persone con diabete che sviluppano ipoglicemia), la maggior parte dei casi di ipotermia sono prevenibili con una buona pianificazione e buon senso.

Indossare un abbigliamento appropriato per il tempo, prepararsi al peggio quando si svolgono attività all'aperto, se il freddo è prevedibile, se si ha intenzione di bere alcolici, è bene assicurarsi che vi sia una persona sobria responsabile per la propria sicurezza. Per gli anziani ed i poveri che non possono avere un adeguato riscaldamento della casa in inverno, le comunità dovrebbero assicurarsi del loro benessere, attraverso contatti con i familiari.

Usi medici dell’ipotermia

Il raffreddamento come parte dell’assistenza medica è chiamata ipotermia terapeutica o indotta. Mentre non vi è potenziale beneficio in questa pratica per molte condizioni, attualmente, l'ipotermia medica è più spesso utilizzata in pazienti che sono stati rianimati da arresto cardiaco.

I medici hanno dimostrato che in pazienti che sono sopravvissuti ad episodi di arresto cardiaco dovuti a fibrillazione ventricolare o tachicardia ventricolare, il raffreddamento del corpo a 34°C per 12-24 ore è stato associato a migliori tassi di sopravvivenza e migliori risultati neurologici.

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Dr. Virgilio De Bono Medico Chirurgo
Dr. Virgilio De Bono
medico generale

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