icon/back Indietro Esplora per argomento

Sindrome orale allergica: ne soffrite anche voi?

Simona Fenzi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 13 Marzo, 2017

sindrome orale allergica: cosa è e come si cura

Il nome sindrome orale allergica ai più non dirà assolutamente niente e, anzi, farà venire la curiosità di capire di che cosa si tratti. In realtà, è una sindrome che tutti noi conosciamo bene, specialmente chi ha un bambino piccolo in casa.

Chissà quante volte infatti, dando loro delle fragole o delle mele, queste avranno provocato nei piccoli una sensazione di prurito nella zona intorno e dentro alla bocca. Ciò è dovuto alla presenza, in alcuni frutti o tipi di verdure, di proteine che possono andare a scatenare reazioni allergiche simili a quelle che si hanno, ad esempio, quando si viene a contatto con il polline.

Infatti è l’ambrosia che provoca queste reazioni, quando si consuma del melone o il polline di betulla, nel caso delle mele. Un modo semplice per evitare che si verifichi la sindrome orale allergica è il cucinare o lo sbucciare sempre, sia la frutta che la verdura. Anche se di solito questa sindrome non si presenta in modo grave, c’è però un 2% dei casi, tra le persone colpite, in cui può portare a uno shock anafilattico, che richiede di un intervento medico urgente.

Cosa è la sindrome orale allergica?

La sindrome orale allergica è un disturbo che coinvolge la bocca e che è causata da una qualche forma di allergia di tipo alimentare. La sintomatologia che la caratterizza è piuttosto semplice, infatti, non ci sono sintomi particolari. Vediamo insiemi quelli principali, ordinati in base alla loro gravità.

  • Il principale ed il meno grave, quello definito come sintomo di primo grado, è una sensazione di prurito del cavo orale, che può variare, sia dal punto di vista dell’intensità che da quello della durata.
  • Sintomi di secondo grado sono le difficoltà di deglutizione che si possono presentare con del gonfiore della mucosa della lingua o delle labbra, vomito, dolore gastrico, diarrea a scialorrea.
  • Sintomi di terzo grado sono l’orticaria e le difficoltà respiratorie.
  • Di quarto grado, i sintomi più gravi, sono lo shock anafilattico e un grave edema alla glottide.

I soggetti che ne vengono colpiti sono quelli che sono ipersensibili a delle proteine che si trovano presenti nella frutta e nella verdura, ma la sindrome orale allergica si presenta anche in individui che soffrono di riniti allergiche e sono sensibili ai pollini.

Il processo che porta al presentarsi della sindrome orale allergica si chiama pollinosi ed è scatenato da una reazione tra i pollini a cui si è allergici e le proteine presenti nei prodotti di origine vegetale. Una volta che però queste proteine giungono nello stomaco, vengono velocemente distrutte, portando, in breve tempo, all’esaurirsi dell’episodio allergico.

Non sempre però la sindrome orale allergica si sviluppa e si risolve senza conseguenze. Infatti, in alcuni casi, gli allergeni non vengono eliminati dai succhi gastrici durante la digestione, ma vanno in giro per l’organismo, tramite il sangue. Questo accade ad esempio per la LTP di pesca, mela e nocciola.

Come si diagnostica la sindrome orale allergica?

Il medico partirà analizzando la storia clinica del paziente. I test cutanei e sierologici e i prick test infatti non sono di aiuto e spesso portano a falsi positivi e negativi. L’unico test affidabile è quello dello scatenamento orale in doppio cieco con placebo, conosciuto come DBPC.

La cura della sindrome orale allergica

Nella quasi totalità dei casi la sindrome orale allergica si risolve da sola, in poco tempo e non necessità della somministrazione di nessun tipo di farmaco. Negli ultimi anni è stato proposto un nuovo tipo di trattamento che consiste nel cercare di andare a aumentare la tolleranza agli allergeni.

In pratica, si va a cercare di desensibilizzare il soggetto somministrandogli, ogni giorno, delle dosi sempre crescenti di allergene, cercando così di aumentarne la tolleranza. Questa tecnica, detta immunoterapia, non è però adatta a tutti, ma deve tener conto dell’età del soggetti e dalla potenza della sintomatologia scatenata dal fenomeno allergico.

 

 

 

 

Condividi
Simona Fenzi | Blogger
Scritto da Simona Fenzi | Blogger

La scrittura mi ha sempre accompagnata durante ogni fase della mia vita, prima per imparare adesso per diffondere un messaggio. Su Pazienti.it cerco di trasmettere come possiamo prenderci cura di noi ogni giorno, seguendo la regola che volersi bene aiuta a vivere meglio.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Simona Fenzi | Blogger
Simona Fenzi | Blogger
in Salute

197 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
icon/chat