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La sindrome di Dumping: quando mangiare diventa un incubo

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 12 Maggio, 2021

Sindrome di Dumping

Lo stomaco è un organo muscolare situato sul lato sinistro dell’addome superiore. Appena il cibo raggiunge la fine dell’esofago, esso entra nello stomaco attraverso una valvola muscolare chiamata Cardias.

Un secondo sfintere, detto piloro, è una valvola muscolare che si apre per consentire al cibo di passare dallo stomaco all’intestino tenue.

La sacca gastrica viene distinta in tre parti, partendo dall’alto:

  • Fondo
  • Corpo
  • Antro (che si continua con il piloro)

All’interno dello stomaco continua la parte iniziale del processo digestivo (una prima digestione grossolana comincia nella bocca grazie agli enzimi presenti nella saliva), e poi avviene il rilascio del contenuto nel duodeno in modo controllato. La peristalsi gastrica è sotto controllo del sistema nervoso enterico che, a sua volta, viene influenzato da diversi ormoni. Lo stomaco è un organo distensibile che, nell’adulto, ha una capacità di circa 2 litri. Alcuni soggetti, tuttavia, possono abituare il loro stomaco a quantità sempre maggiori di cibo.

Che cos’è la sindrome di Dumping e quali sono le cause?

Sono, ormai, frequenti gli interventi chirurgici effettuati allo stomaco di soggetti affetti da obesità, con il fine di rimpicciolire la capacità gastrica, riducendo, così, le quantità di cibo che potranno essere introdotte. Questo tipo di intervento, in circa il 10% dei casi, comporta alterazione dello svuotamento gastrico, come la Sindrome di Dumping che coinvolge apparato digerente e apparato cardiovascolare.

Lo stomaco ha il ruolo di contenere il cibo ingerito e di iniziare la digestione, grazie all’acido cloridrico e a enzimi chiamati proteasi, poi il cibo viene trasferito nell’antro e, attraverso forti movimenti peristaltici, i solidi vengono frantumati e ridotti in particelle più piccole per poi passare nel duodeno.

La sindrome di Dumping è data dal repentino passaggio, dallo stomaco al duodeno, senza che i cibi solidi abbiano il tempo di passare per questa fase di frantumazione. Come se, lo stomaco, non avesse più la capacità di mantenere il materiale al suo interno, con conseguente errato svuotamento gastrico e immediato trasferimento nel duodeno del cibo ingerito.

La gravità della sindrome è proporzionale alla velocità di svuotamento gastrico. In base al tempo trascorso tra assunzione di cibo e comparsa dei sintomi, la sindrome di dumping può essere:

  • Precoce: i sintomi compaiono 30 minuti (o anche prima) dopo l’assunzione di cibo. Il rapido passaggio del materiale gastrico nel duodeno comporta un veloce passaggio dei fluidi nell’intestino con rapida distensione dell’ileo (porzione dell’intestino tenue) e aumento della peristalsi intestinale.
  • Tardiva: la sintomatologia compare anche due ore dopo il pasto. Il rapido ingresso del materiale gastrico nel piccolo intestino fa aumentare la concentrazione di carboidrati nell’intestino. Ciò provoca rapido assorbimento del glucosio, iperinsulinemia e, dunque, calo glicemico.

Quali sono i sintomi?

I sintomi, in entrambi i casi, sono gastrici e vasomotori.

Sintomi gastrici

Sintomi vasomotori

Di solito, mentre i soggetti con dumping precoce mostrano entrambi i sintomi, quelli con sindrome tardiva accusano soprattutto i sintomi vasomotori.

Per i pazienti affetti da dumping grave, mangiare può diventare un incubo e per evitare i sintomi possono arrivare a non nutrirsi.

Diagnosi del disturbo

Oltre all’anamnesi con descrizione dei sintomi, per porre diagnosi, i medici si avvalgono di diverse indagini:

  • Breath test all’idrogeno, dopo ingestione di glucosio
  • Indagini di laboratorio
  • Gastroscopia
  • Radiologia endoscopia

Trattamento

Il trattamento prevede l’utilizzo di farmaci che agiscono sui meccanismi fisiopatologici causa della sintomatologia, come

  • Acarbosio, inibitori dell’Alfa-glucosidasi (soprattutto per i sintomi della tardiva)
  • Octreotide, analoghi della somatostatina (per entrambe le forme)

Inoltre, è importante che ci sia un cambiamento del comportamento alimentare:

  • Mangiare poco e spesso
  • Bere poco durante i pasti
  • Ridurre la quantità di carboidrati
  • Evitare latte e derivati, in genere mal tollerati

Esistono rare condizioni, non riconducibili a chirurgia gastrica, che possono dare gli stessi sintomi della sindrome di dumping. Ciò può accadere in soggetti affetti da infezione da Helicobacter Pylori non sottoposta ad apposita terapia antibiotica. L’infezione da H. Pylori è una condizione risolvibile. In tal caso, i sintomi della dumping scompariranno una volta eradicato il batterio.

 

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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