icon/back Indietro Esplora per argomento

Sindrome del Burnout: gli effetti negativi dello stress per i caregiver

Redazione

Ultimo aggiornamento – 21 Settembre, 2020

sindrome del burnout: colpisce anche i caregiver

Non ce la faccio più!”, “Vorrei fuggire!”, “Non riesco a star dietro a tutto!”. A chi non è capitato di sentirsi talmente oppresso da una o più situazioni da pensare di scoppiare?

L’unico desiderio sarebbe scappare su un’isola deserta per allontanarsi da tutto ciò che ci sta opprimendo. Sono quei momenti di sconforto, di stress, che possono anche durare parecchio tempo, nei quali tutto sembra avverso, in cui ogni cosa pesa il doppio rispetto al suo peso reale: problemi familiari che si ammassano, persone care da sostenere e supportare, incomprensioni.

Se la mattina fai fatica ad alzarti dal letto al pensiero di ciò che dovrai fare, se ti senti deluso e demotivato, se ti senti oppresso, esaurito e depresso, forse sei affetto dalla sindrome di Burnout. Lo stress occupa i tuoi pensieri, i problemi sembrano insormontabili, tutto sembra cupo, ed è difficile radunare le energie per prendersi cura di se stessi, per non parlare di fare qualcosa di utile a risolvere la situazione.

Ci sono però molte cose che si possono fare per ritrovare l’equilibrio perduto e iniziare a sentirsi nuovamente fiduciosi e positivi: impariamo dunque insieme a riconoscere e superare il burnout.

Che cos’è il Burnout?

Il Burnout è uno stato di esaurimento emotivo, mentale e fisico causato da stress eccessivo e prolungato. Mobbing, carico eccessivo di lavoro e problemi familiari, assistenza totalizzante a una persona vicina, sono cause di esaurimento nervoso e stress. Lo stress può culminare in burnout, una condizione che accomuna molti caregiver e persone che si occupano continuativamente di assistenza agli anziani.

La sindrome da Burnout si verifica quando il soggetto si sente sopraffatto, emotivamente svuotato, depersonalizzato e non più in grado di soddisfare le esigenze che costantemente gli vengono richieste. Con l’andare del tempo, lo stress aumenta e si comincia a perdere l’interesse e la motivazione per lo svolgimento di attività e ruoli ricoperti in ambito sociale e familiare.

Quali sono gli effetti del Burnout?

Il Burnout riduce la produttività e indebolisce le energie del soggetto interessato, che si sente sempre più impotente, senza speranza, cinico e completamente demotivato.

Tutti abbiamo giorni “no” in cui ci sentiamo annoiati, sovraccaricati o non apprezzati: giorni come questi richiedono grande forza di volontà e determinazione. Se, però, ci sentiamo sente sempre così, probabilmente c’è qualcosa che non va.

Gli effetti negativi del crollo psicologico che conduce al burnout coinvolgono ogni ambito della vita, tra cui la casa, il lavoro e la socialità. La sindrome può anche causare cambiamenti a lungo termine, rendendo il corpo vulnerabile a malattie, come raffreddore e influenza. Per chi si occupa di assistenza agli anziani l’intensità del coinvolgimento emotivo a cui si è sottoposti ogni giorno contribuisce ad aumentare la velocità con cui si verifica il crollo psicologico.

Come capire se si è a rischio di Burnout?

Si può essere sulla strada per la sindrome di Burnout se:

  • Ogni giorno è una brutta giornata.
  • Prendersi cura di qualcosa sembra un totale spreco di energia.
  • Ci si sente sempre esauriti.
  • Sembra che la maggior parte della giornata sia sprecata, noiosa e opprimente.
  • Ci si sente completamente demotivati.
  • Si ha una sensazione di stanchezza.
  • Si ha una sensazione di malessere
  • Si avvertono frequenti mal di testa, mal di schiena, dolori muscolari.
  • C’è un cambiamento di appetito o abitudini di sonno.
  • Si sente un senso di fallimento e insicurezza.
  • Ci si sente impotenti.
  • Si tende all’isolamento.
  • Si utilizzano droghe o alcool.
  • Si ha una bassa autostima.
  • Si hanno delle tendenze suicide.

Quali sono le cause del Burnout?

La causa del Burnout è, spesso, il lavoro e lo stile di vita in generale. Troppi impegni, troppe pressioni e preoccupazioni e la mancanza di tempo per se stessi possono essere i fattori scatenanti. Chiunque si senta oberato è a rischio di esaurimento. Chi non si concede una vacanza da anni, lavora, accudisce i bambini, si occupa di genitori anziani, fa i lavori domestici. Problemi economici, problemi di salute. Tutto ciò può condurre una persona all’esaurimento e a sindromi psicologiche.

Qual è la differenza tra stress e sindrome di Burnout?

La sindrome di Burnout può essere il risultato di stress continuo e inesorabile, ma ha caratteristiche diverse.

Le caratteristiche dello stress sono:

  • Iperattività fisica ed emozionale
  • Sensazione di non poter raggiungere gli obiettivi desiderati
  • Perdita di energia
  • Ansia
  • Il danno primario è fisico

Le caratteristiche del Burnout sono:

  • Apatia
  • Disinteresse
  • Sensazione d’impotenza e di disperazione
  • Perdita di motivazione, ideali, e la speranza
  • Distacco e la depressione
  • Il danno primario è emotivo e psicologico
  • Perdita d’interesse nel vivere la vita

Prendersi cura di qualcuno continuativamente porta all’esaurimento delle energie?

Sì, proprio così. Prendersi cura di qualcuno, annullando la propria quotidianità, gli interessi che si hanno, vivendo giornate sempre uguali, può portare all’esaurimento delle proprie energie.

È una situazione che si verifica spesso, infatti, fra i caregiver familiari, ovvero chi si occupa di assistenza agli anziani o a cari colpiti da disabilità: si mette da parte la propria vita con il rischio di annullarsi, annichilirsi dietro a un qualcosa che rappresenta, a un certo punto, “un dovere imprescindibile”. Si entra in un vortice di sensi di colpa, mancanze, solitudine, da cui non è sempre semplice uscire. Quando la persona da sostenere non c’è più, il risultato è il disorientamento, che può culminare anche in uno stato di depressione.

Qual è il consiglio? Prendersi cura dei propri impegni, senza dimenticare che la cosa più importante è comunque prendersi cura di se stessi. Chiedere un aiuto, in certi casi, è necessario e non si deve avere alcun timore nel farlo. Esistono, infatti, delle figure professionali – badanti, infermieri – che si occupano di assistenza domiciliare e possono aiutare le famiglie che ne hanno bisogno.

Stop allo stress da esaurimento: l’importanza di chiedere un aiuto per i caregiver

A volte non è facile accettare l’idea che non si sia capaci di fare tutto da soli. Ma è proprio questo il problema. Nei casi di sostegno ad anziani o persone con disabilità, ad esempio, può capitare che a pagarne le conseguenze maggiori, in termini di equilibrio ed energia, siano i familiari che si occupano di tutto.

La cosa da tenere a mente è che da soli si è più fragili e, soprattutto, non si è in grado di aiutare al 100% la persona cara. Non si tratta di uno “scarico” delle responsabilità, ma è il modo migliore per evitare di accumulare tensioni, non facili da sostenere. Esistono, infatti, programmi educativi e di sostegno agli anziani o a chi ne ha più bisogno, che possono far sì che si riescano ad affrontare al meglio anche le situazioni più difficili.

Quali sono i rimedi per il Burnout?

Per prima cosa, dunque, bisogna capire qual è l’origine del problema e dire stop allo stress.

Prendere consapevolezza di vivere un disagio è già il primo passo verso la risoluzione. Il tunnel del Burnout vede la luce e chiunque può uscirne, riacquistando l’equilibrio interiore.

Il consiglio è di:

  • Evitare di isolarsi e chiudersi in se stessi: il contatto sociale è l’antidoto naturale.
  • Parlare di come ci si sente. La persona disposta ad ascoltare non deve giudicare, ma permettere di liberare dal peso che si ha. Non sottovalutate, ad esempio, l’importanza di parlare con il proprio genitore anziano, anche delle difficoltà che si hanno nel seguirlo. La comprensione è la via giusta per la felicità.
  • Praticare attività fisica.
  • Affrontare di petto i problemi.
  • Trovare equilibrio nella vita.
  • Focalizzare l’attenzione sulle parti della vita che portano gioia.
  • Riposare di più.
  • Mangiare sano.
  • Ridurre al minimo lo zucchero e carboidrati raffinati.
  • Mangiare più acidi grassi Omega-3, per dare una spinta al vostro umore.
  • Evitare nicotina e alcool.

Infine, uno specialista psicologo può aiutare a capire le cause e portare alla risoluzione graduale del disagio e, nel caso sia necessario, consigliare le figure di sostegno più adatte alle proprie esigenze.

Condividi
Redazione
Scritto da Redazione

La redazione di Pazienti.it crea contenuti volti a intercettare e approfondire tutte le tematiche riguardanti la salute e il benessere psificofisico umano e animale. Realizza news e articoli di attualità, interviste agli esperti, suggerimenti e spunti accuratamente redatti e raccolti all'interno di categorie specifiche, per chi vuole ricercare e prendersi cura del proprio benessere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Redazione
Redazione
in Salute

1779 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
icon/chat