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Se si inghiotte un chewing gum cosa può succedere?

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

chewing-gum e il rischio di soffocamento

 Dr.ssa Michelle Colafrancesco, specialista in medicina interna.  


Vi è mai capitato di masticare un chewing-gum e, a un certo punto, senza che ve ne rendiate conto, ingoiarlo? Ebbene sì, succede a tutti, almeno una volta nella vita! La domanda sorge spontanea: è pericoloso?

Sorrisi a parte, abbiamo chiesto alla dr.ssa Michelle Colafrancesco, specialista in medicina interna, di spiegarci quali sono le insidie della gomma da masticare.

Come viene fatto il chewing gum?

Il chewing gum è stato inventato dai popoli messicani, che masticavano chicle (lattice della sapota – Manilkara achras – una pianta centroamericana). Grazie alla masticazione continua, il chewing gum stimola la secrezione salivare e mantiene umide le mucose orali, utile quindi in quelle zone particolarmente calde e assolate, e per chi doveva (e deve) compiere lunghi tragitti a piedi e/o sotto il sole.

Attualmente, il chewing gum trova utilità per l’aroma vario e particolare che può essergli dato in corso di lavorazione. In alcuni individui placa la sete, la fame e aiuta a ridurre il numero delle sigarette fumate. Gli ingredienti del chewing gum sono gomma base (circa 20 per cento), zucchero, additivi, coloranti e aromi.

La gomma base viene preparata artificialmente, sterilizzata in un grande forno a vapore e privata di eventuali imperfezioni in una centrifuga. Quindi si aggiungono gli altri ingredienti e si mette tutto in un’impastatrice. L’impasto, ancora caldo, passa in un laminatoio, dove alcuni rulli lo spianano e poi lo tagliano in fogli sottili. Zucchero in polvere su entrambi i lati impedisce che le lamine si appiccichino. Dai fogli, per tagli ulteriori, si arriverà poi alle tavolette. Queste vengono quindi impacchettate da una macchina. Per fare le bubble gum (le “cicche” più adatte per i palloncini) stesso procedimento, ma si aumenta la percentuale di gomma.

Ingoiare una gomma da masticare: quali sono i rischi?

Per iniziare, dobbiamo distinguere l’ingestione del chewing-gum dalla sua inalazione. Generalmente, l’ingestione non comporta problemi particolari, diverso è il caso dell’inalazione, i cui problemi sono dati dalla tendenza del chewing gum a diventare molle in ambiente caldo (medie e basse vie respiratorie). L’allocazione della masserella di “gomma” a questo livello e il suo ammorbidimento possono comportare l’ostruzione delle vie aeree e la complicanza respiratoria (soprattutto nei piccoli pazienti).

Riporto, ad esempio, il caso di un bambino che dallo scorso dicembre era entrato in coma dopo essere stato ricoverato presso l’ospedale Giovanni XXIII di Bari a causa dell’ingerimento di una gomma da masticare che gli aveva occluso le vie respiratorie.

Il piccolo è morto nel reparto di terapia intensiva, dove risiedeva dal 27 dicembre, giorno in cui era avvenuto l’incidente nei pressi di un centro commerciale di Triggiano. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, il bambino, accompagnato dalla famiglia in una passeggiata per le feste natalizie, aveva deglutito la gomma mentre correva tra i corridoi del supermercato.

Diversi i tentativi dei presenti di liberare le vie respiratorie: nonostante la pratica della respirazione bocca a bocca la gomma era rimasta incastrata in gola. Il bambino venne così portato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale, e già in quei frangenti le sue condizioni apparivano disperate.

Una volta portato in sala operatoria i medici riuscirono a estrarre la gomma, ma purtroppo il bambino aveva subito danni cerebrali irreversibili per il periodo troppo lungo in cui era rimasto senza respirare. Il coma profondo sopraggiunto dopo l’operazione è continuato senza cambiamenti, fino al decesso del piccolo.

La magistratura in questi casi, potrebbe predisporre un’autopsia per accertarsi delle circostanze della morte.

Quali sono gli effetti collaterali dell’aspartame contenuto in alcuni chewing-gum?

Un altro aspetto importante da considerare è il contenuto nei chewing gums di aspartame e della sua tossicità. Tra le ipotesi più accreditate c’è quella per cui la tossicità dell’aspartame sia dovuta alla liberazione nell’organismo del metanolo, una sostanza nota per avere effetti tossici e in particolare di causare cecità.

Anche il meccanismo d’azione tossica del metanolo non è del tutto chiarito: si ipotizza che non svolga un’azione diretta, ma che la tossicità sia dovuta alla sua trasformazione in formaldeide e in acido formico.

Diversi studi sull’aspartame in animali da laboratorio hanno evidenziato la comparsa di tumori a seguito dell’assunzione orale di questo dolcificante, ma nessuno studio ha dimostrato un rapporto causa-effetto diretto tra questi fenomeni, né ha potuto definire il meccanismo d’azione della sua presunta tossicità.

La sicurezza per la salute riguardo al consumo di aspartame è oggetto di ampie polemiche.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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