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Maniaci della pulizia e paura dello sporco? Scopri se soffri di rupofobia

Martina Valizzone | Psicologa

Ultimo aggiornamento – 26 Novembre, 2017

Rupofobia: maniaci dell'igiene e paura dello sporco e dei germi

Avete mai sentito parlare di rupofobia? Probabilmente no, il termine non vi dice nulla! Si tratta di un disturbo d’ansia che, come suggerisce la sua etimologia, rientra tra le fobie specifiche. La parola rupofobia infatti deriva dal greco rupos che significa «sudiciume» e dalla parola «fobia»: con questo termine, quindi, si identifica letteralmente la paura di entrare in contatto con sporco e germi.

Vediamo ora insieme quali sono i sintomi ed i segnali tipici della rupofobia che possono aiutarci a capire se si è solo maniaci della pulizia oppure se si soffre di questo disturbo. Insomma, a volte, la paura dei germi e la paura dello sporco possono causare una vera e propria patologia!

Maniaci della pulizia o rupofobici?

Il campanello d’allarme che deve allertarci è senza ombra di dubbio la presenza di reazioni ansiose o fobiche abnormi riferite ad alcune situazioni o stimoli, come essere in presenza di soggetti malati che potrebbero quindi essere infetti oppure trovarsi in un ambiente sporco o dalle scarse condizioni igieniche.

Il primo sintomo che dovrebbe insospettirvi è la messa in atto di comportamenti evitanti. In questo caso si fa riferimento a tutti quei comportamenti pensati con scopo di evitare lo stimolo che incute timore: lavarsi ripetutamente le mani, pulire continuamente la casa con disinfettanti o antibatterici, evitare luoghi o situazioni in cui si può incorrere nell’oggetto della nostra paura.

Se vi riconoscete in queste descrizioni, ecco alcune domande per capire se si soffre di rupofobia:

  • Avete una paura intensa di entrare in contatto con un familiare o un amico ammalato e quindi in grado di trasmettervi germi e batteri?
  • La operazioni quotidiane di pulizia devono necessariamente svolgersi secondo precisi rituali volti a ridurre l’ansia e la paura, rispetto alla possibilità di contagio e/o contatto con sporco o germi?
  • Credete di poter controllare l’andamento di certi eventi soltanto mettendo in atto una serie di comportamenti (come ripetere una certa azione un dato numero di volte, contare, ecc.)?
  • Siete spesso preoccupati per il stato di salute e anche dopo esservi recati dal medico non riuscite a placare la vostra preoccupazione nonostante le rassicurazioni del medico?
  • Avete una tendenza al controllo e al perfezionismo?

Se avete risposto sì alla maggior parte di queste domande e vi rispecchiate in questa descrizione, vi è la possibilità che soffriate di rupofobia.

Vi ricordiamo che la fobia è tale (dal punto di vista psicopatologico) solo se questa interferisce pesantemente con le normali attività di vita, andando a penalizzare l’area sociale, lavorativa (o scolastica) e relazionale. 

Nei casi più gravi la rupofobia – con la correlata paura dei germi e dello sporco – può trasformarsi in un vero e proprio disturbo ossessivo compulsivo, che si manifesta attraverso un pensiero ricorrente e ossessivo che sfocia nella necessità di compiere alcuni atti rituali per placare l’ansia derivanti dallo stimolo fobico.

Alcuni individui, ad esempio, arrivano a passare diverse ore al giorno a compiere rituali compulsivi, tanto da non essere più in grado di svolgere alcuna attività lavorativa o la realizza in modo discontinuo.

Cosa fare se si soffre di rupofobia?

Se abbiamo il sospetto che noi o una persona a noi cara soffra di rupofobia è necessario in primis rivolgersi ad uno specialista, uno psicologo o uno psicoterapeuta, in grado di effettuare una corretta diagnosi e valutare il percorso terapeutico più idoneo.

Tra le terapie più efficaci nel trattamento delle fobie, per placare la paura dello sporco e dei germi, vi è senza ombra di dubbio la terapia cognitivo comportamentale. Questa prevede, attraverso una serie di step, l’esposizione progressiva allo stimolo fobico che inizia con la sola immaginazione di situazioni o stimoli che induce ansia e timore fino all’esposizione dal vivo.

L’approccio cognitivo comportamentale, con la presenza del terapeuta che guida il paziente in ogni fase del percorso, permette alla persona di fare un’esperienza correttiva che l’aiuterà a superare la sua fobia, attraverso quella che in gergo viene definita “ristrutturazione cognitiva” dei pensieri e dei meccanismi di comportamento distorti in modo da riuscire a interrompere la catena della paura.

E voi? Siete solo maniaci della pulizia oppure la vostra paura dello sporco, così come la paura dei germi, sfocia nella rupofobia?

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Martina Valizzone | Psicologa
Scritto da Martina Valizzone | Psicologa

Sono una psicologa dell'età evolutiva, con una specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale. In ambito lavorativo, mi occupo principalmente di terapie individuali e familiari e, da qualche anno, di psicologia dell'educazione, lavorando alla progettazione e realizzazione di interventi psico-pedagogici in ambito scolastico ed extrascolastico.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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