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Castelli di sabbia in spiaggia? Sì, ma attenzione ai batteri fecali

Simona Fenzi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 20 Luglio, 2015

Un recente studio, pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology, ha portato alla ribalta un aspetto che molti bagnanti tendono a ignorare, cioè che i batteri fecali che si annidano nella sabbia possono essere fino a 100 volte superiori rispetto a quelli presenti nello specchio di acqua adiacente.

Lo studio

I ricercatori dell’Università delle Hawaii, a Manoa, hanno cercato di capirne il perché, attraverso esperimenti di laboratorio su campioni di sabbia, acqua di mare e liquido presente nelle fognature. Sono giunti alla conclusione che i tassi di decadimento sono significativamente più piccoli nella sabbia e nell’acqua di mare.

Ma come fanno i batteri fecali ad arrivare in questi luoghi?

Non è facile stabilirne le cause esatte, a causa dell’interazione di fattori ambientali come il vento e le correnti marine, ma sicuramente influiscono a generare questo pericoloso fenomeno perdite provenienti dalle fognature, pannolini abbandonati, o comportamenti igienici non corretti da parte dei nuotatori.

Un’infezione da batteri fecali può essere pericolosa per la salute e causare mal di stomaco e diarrea. Anche l’acqua delle piscine non è esente da rischi, a causa di utenti che hanno la cattiva abitudine di urinare, mentre sono al loro interno.

Come prevenire i disturbi?

Il modo migliore sarebbe quello di entrare il meno possibile a contatto con la sabbia. Per chi, invece, non vuole proprio rinunciare ai castelli di sabbia, il consiglio è di lavarsi spesso le mani ed evitare il contatto con occhi e bocca.

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Simona Fenzi | Blogger
Scritto da Simona Fenzi | Blogger

La scrittura mi ha sempre accompagnata durante ogni fase della mia vita, prima per imparare adesso per diffondere un messaggio. Su Pazienti.it cerco di trasmettere come possiamo prenderci cura di noi ogni giorno, seguendo la regola che volersi bene aiuta a vivere meglio.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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