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Bere troppa Redbull? Ecco perché è meglio evitare

Simone Ravasi | Studente di medicina

Ultimo aggiornamento – 03 Settembre, 2015

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Una donna britannica ha chiesto al sistema sanitario inglese di passarle, gratuitamente, l’intervento di bendaggio gastrico a seguito di un aumento di peso e di perdita della vista causati dall’assunzione di 28 lattine di Redbull al giorno.

La donna, Lena Lupari, di 26 anni ha colpito l’opinione pubblica per aver speso circa 10 mila euro all’anno in energy drink di circa 3000 calorie ciascuno, cioè l’equivalente di 200 cucchiaini di zucchero. “Faccio questo perché l’ho deciso io, ma voglio che il sistema sanitario mi passi l’intervento”, ha dichiarato al The Sun.

Nel giugno scorso, Lena Lupari ha avuto un collasso e avrebbe richiesto un risarcimento per i danni causati dalla bibita.

Alla donna è stata diagnosticata una ipertensione idiopatica intracranica dovuta a una eccessiva pressione del liquido cerebrospinale (che di solito accade alle donne obese). I sintomi della donna sono cefalea, vista annebbiata in maniera transitoria e in alcuni casi perdita totale della vista.

Lena ha affermato che lei considera la Redbull come una droga di classe A e che anche sua nonna aveva gli stessi sintomi e nell’arco di 2 anni è morta.

Il punto di vista scientifico

Il medico di Lena le ha consigliato di perdere una notevole quantità di peso per evitare che i suoi problemi di salute peggiorino irrimediabilmente. Il portavoce di Redbull ha affermato che la bibita è da assumere in quantità moderata e che è per questo motivo che viene venduta in lattine di dimensioni ridotte.

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Simone Ravasi | Studente di medicina
Scritto da Simone Ravasi | Studente di medicina

Sono un giovane studente di medicina. Amo viaggiare, ascoltare musica, andare a teatro e scrivere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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