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Pillola anticoncezionale: aumenta il rischio della depressione

Martina Valizzone | Psicologa

Ultimo aggiornamento – 10 Ottobre, 2016

depressione e pillola anticoncezionale

Una nuova ricerca ha portato portato prove convincenti che donne che utilizzano regolarmente i tipi più comuni di pillola anticoncezionale (quella con due ormoni) hanno il 23% di rischio in più di avere bisogno di antidepressivi, di coloro che non utilizzano la pillola.

Nel corso della ricerca, svolta dall’Università di Copenhagen, sono stati analizzati diversi tipi di contraccettivi femminili, non solo la pillola anticoncezionale.

Secondo lo studio, la pillola con solo progesterone, ad esempio, sembra aumenti il rischio di utilizzo di antidepressivi del 34%. Il cerotto contraccettivo aumenta questa percentuale, fino a raggiungere uno sconcertante 100%, l’anello vaginale arriva a incrementarlo del 60%, i sistemi a rilascio intrauterino (IUS), invece, fanno aumentare il rischio del 40% rispetto a coloro che non ne fanno utilizzo.

Chi sono i soggetti più a rischio?

Il gruppo delle adolescenti è il gruppo piú a rischio, infatti, secondo la ricerca, l’80% delle ragazze nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 19 anni che utilizza pillole di tipo combinato corre il rischio di ricorrere agli antidepressivi.

Dobbiamo capire e far capire che oltre a tutti i benefici, l’assunzione di ormoni può avere degli effetti collaterali e che la depressione è uno di questi”, afferma il dott. Ojvind Lidegaard, professore di Ostetricia e Ginecologia presso l’Università di Copenhagen.

Nello studio, pubblicato sulla rivista scientifica JAMA Psychiatry, gli autori ci tengono a specificare che l’uso della pillola contraccettiva non causa direttamente la depressione, sottolineano che non c’è alcuna chiara evidenza che lo provi. Ciò nonostante, la ricerca individua un’allarmante correlazione tra le due cose e che questa vada assolutamente indagata.

Lo studio ha coinvolto 1 milione di donne danesi, tra i 15 e i 34 anni, di cui sono state analizzate le cartelle cliniche degli ultimi 13 anni. Gli effetti della pillola anticoncezionale sul fisico sono piuttosto noti, ma questa ricerca è la prima che abbia trovato un collegamento tra il metodo contraccettivo e potenziali disturbi mentali.

Va però specificato che questa ricerca non afferma in alcun modo che la pillola non sia un metodo contraccettivo adeguato, ricordiamo infatti che la sua efficienza (se assunta correttamente) è del 99%; è inoltre possibile che altri fattori contingenti possano essere in qualche modo correlati alla depressione.

Nonostante tutto, questa scoperta è degna di nota. Come riportato da The Guardian, le donne nel periodo post-puberale hanno il doppio del rischio degli uomini di soffrire di depressione, questo è principalmente dovuto all’oscillazione dei livelli dei due ormoni sessuali femminili, estrogeno e progesterone; si pensa che elevati livelli di entrambi gli ormoni possano abbassare il tono dell’umore in soggetti che assumono regolarmente pillole di tipo combinato.

Pillola: un bene o un male per l’umore?

Il messaggio importante che ci passa questo studio è che le donne dovrebbero essere informate in maniera adeguata sui possibili effetti collaterali dei trattamenti che seguono, in questo caso l’effetto collaterale è la depressione, un serio disturbo trascurato da molti, sia dai medici che dai non addetti ai lavori.

Più di 350 milioni di persone nel mondo soffrono di depressione e una porzione significativa di queste passa la vita intera senza aver ricevuto una corretta diagnosi o un trattamento. Considerata per molto tempo come un disturbo mentale causato da fattori ambientali, ad oggi diversi studi stanno validando l’ipotesi di una correlazione con fattori biologici ereditati geneticamente.

La depressione è una malattia seria, al pari di una malattia fisica, spesso sottodiagnosticata e con un ampio spettro di sintomi.

L’indicazione che ci offre questo studio è l’importanza di una corretta informazione delle pazienti sul trattamento; è essenziale che i ginecologi siano molto chiari con le pazienti, soprattutto quando prescrivono contraccettivi orali.

Inoltre, ci spinge a una importante riflessione, mostrandoci come l’onere della contraccezione sia maggiore per le donne che per gli uomini, e che molto lavoro deve ancora essere fatto per eliminare questo ingiusto squilibrio.

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Martina Valizzone | Psicologa
Scritto da Martina Valizzone | Psicologa

Sono una psicologa dell'età evolutiva, con una specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale. In ambito lavorativo, mi occupo principalmente di terapie individuali e familiari e, da qualche anno, di psicologia dell'educazione, lavorando alla progettazione e realizzazione di interventi psico-pedagogici in ambito scolastico ed extrascolastico.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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