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Paralisi di Bell: un rischio dell’Herpes virus

Cristina Grassi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 07 Giugno, 2022

Paralisi di Bell e Herpes virus: ecco il legame

Se, all’improvviso, non riesci più a muovere i muscoli di un lato della faccia o i loro movimenti sono ridotti, la causa potrebbe essere la paralisi di Bell

Questa condizione colpisce solo un lato della faccia e comporta un cambiamento nella conformazione del viso, proprio perché i muscoli si paralizzano.

La paresi di Bell è causata da un trauma al nervo facciale e, purtroppo, questa patologia può colpire chiunque, senza distinzione di età o sesso, anche se è più comune nelle persone affette da diabete. La causa della paresi facciale, però, può avere origine anche da una infezione virale. In questo caso, il primo imputato è proprio il tanto temuto Herpes virus

Vediamo perché.

Paralisi di Bell, un rischio dell’Herpes virus

La paralisi di Bell (conosciuta anche come sindrome di Bell) può avere origine da diverse cause. Nonostante ciò, gli specialisti affermano che sono proprio le infezioni virali a svolgere un ruolo importante nello sviluppo della paresi. Tra queste, non dobbiamo dimenticare:

  • Herpes simplex (causa a sua volta dell’Herpes facciale e dell’Herpes genitale).
  • Herpes zoster.
  • Mononucleosi.

In reazione all’infezione virale, infatti, il nervo facciale può gonfiarsi e infiammarsi, causando pressione nel canale di falloppio e conducendo all’ischemia, cioè alla riduzione dell’apporto di flusso sanguigno e ossigeno alle cellule nervose.

Nei casi più lievi di paresi facciale virale, la lesione avviene a livello della guaina mielinica del nervo, andando dunque a colpire l’involucro composto da lipidi e proteine con funzione protettiva e isolante del nervo stesso.

Questa patologia tende a verificarsi all’improvviso, dapprima senza sintomi evidenti e in seguito in concomitanza con:

  • Impossibilità di chiudere gli occhi o muovere le palpebre.
  • Lacrimazione ridotta o in eccesso.
  • Difficoltà nella masticazione.
  • Diminuzione del senso del gusto.
  • Movimenti involontari dei muscoli facciali.
  • Dolore o torpore dietro l’orecchio.

Affermare con certezza quando dura la paralisi di Bell non è del tutto semplice. La debolezza e la paresi peggiorano generalmente nel giro di un giorno o due e, solitamente, i sintomi scompaiono da soli dopo questo primo periodo. Il recupero dei movimenti facciali avviene, invece, nel giro di tre mesi sebbene alcune persone, in rari casi, sperimentino sintomi permanenti.

Una cura per la paresi facciale

Non esiste una cura per la paresi facciale e l’unico modo per combatterla è aspettare un suo decorso naturale. Una volta individuatane la causa, è possibile ricevere un trattamento per il fattore scatenante.

Nel caso in cui l’Herpes simplex o l’Herpes zoster facciale abbiano scatenato la condizione, allora vengono prescritti farmaci antivirali. I corticosteroidi invece vengono utilizzati per diminuire il gonfiore del nervo facciale e, di conseguenza, ridurre la durata della paresi.

Il cosiddetto herpes zoster oticus colpisce i gangli dell'VIII nervo cranico e del ganglio genicolato del VII nervo craniale o facciale.

Sebbene non vi sia nessuna prova ufficiale, la terapia fisica facciale (fisioterapia) sembrerebbe migliorare le funzioni dei muscoli dopo essere stati affetti da paresi.

Ricordiamo, però, che soprattutto per quelle persone che hanno sperimentato questa condizione per un periodo lungo di tempo, alcuni sintomi, come spasmi e movimenti muscolari scorretti, potrebbero protrarsi. In questi casi, potrebbe essere molto utile una eventuale correzione tramite un allenamento mirato.

Infine, ricordiamo che la paralisi di Bell è una condizione che si manifesta all’improvviso e i suoi sintomi possono essere inizialmente scambiati per altre condizioni. 

È sempre bene, quindi, rivolgersi al proprio medico per avere una diagnosi appropriata. La buona notizia però è che, solitamente, questa paresi è temporanea. Nel frattempo, vi ricordiamo che è possibile eseguire un vaccino contro l’Herpes zoster, per evitare quelle spiacevoli complicanze (Fuoco di Sant’Antonio compreso!) che questo virus porta con sé.

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Scritto da Cristina Grassi | Blogger

Comunicazione, lingue straniere e traduzione sono la mia passione. Traduttrice e scrittrice di professione, durante il tempo libero adoro trascorrere il tempo con la mia famiglia e dedicarmi alla lettura.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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