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Mangiare frutta secca allunga la vita

Stefano Bettani | Blogger

Ultimo aggiornamento – 19 Giugno, 2015

La frutta secca, conosciuta anche come frutta a guscio, è una delizia che accompagna la storia dell’uomo. Fin dalla preistoria, infatti, la nostra specie si è affidata alle preziose sostanze nutritive contenute in noci, mandorle e arachidi per sopravvivere ai lunghi digiuni che caratterizzavano la vita dei nostri antenati. Il corpo umano ha imparato ad amare queste gemme della natura, che sono considerate in tutto il mondo la base di una dieta sana. Da oggi, poi, esiste una nuova ragione per godere dell’ottimo sapore della frutta secca. Un gruppo di ricercatori della Maastricht University, infatti, ha recentemente pubblicato un articolo sull’International Journal of Epidemiologyche, sottolineando gli incredibili effetti benefici di noci & co.

Secondo i dati raccolti dal team olandese, guidato dal professor Piet van den Brandt, la frutta secca è una fonte eccezionale di antiossidanti, vitamina E, omega-3 e altri grassi salutari. Lo studio conferma ciò che molti dietologi e ricercatori affermano da tempo: la frutta a guscio fa bene al corpo, all’anima e alle papille gustative.

Già da alcuni anni si sa che questi super semi sono in grado di abbassare il colesterolo e diminuire il rischio di aritmia e trombosi. A marzo di quest’anno, per esempio, il Medical News Today ha presentato uno studio secondo il quale il consumo di frutta secca diminuisce del 20% il rischio di morte per malattie cardiovascolari. Inoltre, una ricerca pubblicata nella rivista JAMA Internal Medicine ha dimostrato che una dieta mediterranea, con l’aggiunta di un po’ di frutta a guscio o olio d’oliva in più, sembra in grado di mantenere intatte le capacità cognitive negli anziani.

La squadra del professor Piet van den Brandt si è però spinta oltre, indicando la frutta secca come possibile antidoto contro una lunga lista di terribili malanni.

Mezza manciata di frutta secca al giorno toglie le malattie di torno

Lo studio è stato condotto su una popolazione di 120.000 uomini e donne olandesi, tra i 55 e 69 anni, ai quali i ricercatori hanno chiesto quante noci, arachidi e burro d’arachidi consumassero. I risultati evidenziano come coloro che mangiano 15 grammi di frutta secca ogni giorno rischiano meno di morire di cancro, malattie cardiovascolari e neurodegenerative, diabete e problemi respiratori, rispetto a coloro che invece non amano consumare queste delizie.

In particolare, mangiare frutta secca pare essere un modo eccezionale, sia per gli uomini sia per le donne, per prevenire malattie dell’apparato respiratorio e sindromi neurodegenerative. L’unica eccezione sembra essere il burro d’arachidi che, secondo i dati raccolti, non pare apportare particolari benefici al corpo umano, probabilmente perché contiene sale, grassi transgenici e oli vegetali, in grado di annullare gli effetti benefici.

I ricercatori hanno inoltre sottolineato come mangiare più di mezza manciata di frutta a guscio ogni giorno non varierebbe i risultati in positivo. A questo riguardo viene spesso fatto un errore di valutazione per il quale, se qualcosa fa bene, assumerne di più fa meglio. Invece il segreto, come spesso indicato dai dietologi, sta nel saper variare la propria dieta, senza esagerare, scegliendo con attenzione i cibi che più nutrono, senza dimenticare l’appagamento dei sensi: ecco perché mangiare frutta secca è una delle scelte migliori per allungare la vita.

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Stefano Bettani | Blogger
Scritto da Stefano Bettani | Blogger

Mi piace considerarmi un cittadino del mondo. Ho vissuto, lavorato e studiato a Milano, Seattle e Londra, tre città che adoro e che mi hanno trasformato.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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