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Alzheimer: che colpa ne ha lo zucchero?

Camilla Mantegazza | Web Editor e Social Media Manager a Pazienti.it

Ultimo aggiornamento – 08 Novembre, 2017

Alzheimer e zucchero: quale legame?

Attenzione allo zucchero! Uno studio appena pubblicato sulla rivista Alzheimer’s & Dementia: the Journal of the Alzheimer’s Association ha rilevato un’interessante associazione: secondo quanto sostenuto dai ricercatori, troppo zucchero nel cervello potrebbe portare allo sviluppo di un Alzheimer ancora più aggressivo, con sintomi ben più pericolosi e condizioni patologiche sempre più gravi. Vediamo di capirne insieme il motivo.

Zucchero e Alzheimer: qual è il legame?

Non è la prima volta che da medici e ricercatori arriva questo monito: sono anni, infatti, che vi è il sospetto che esista un legame tra disturbi metabolici e Alzherimer. Non è un caso, infatti, che questa malattia neurologica venga anche apostrofata come il diabete del cervello. «Attenzione allo zucchero», ci ripetono da diversi anni.

Dallo studio appena pubblicato, quella che sembrava una semplice raccomandazione si è trasformata in una vera e propria evidenza scientifica. Analizzando il cervello di pazienti oramai deceduti e affetti da morbo di Alzheimer, è emerso che vi è un eccesso di zucchero nelle regioni del cervello colpite dalla malattia a causa di una disfunzione del processo di glicolisi, che serve proprio a trasformare lo zucchero in energia, fondamentale affinché il cervello possa funzionare al meglio. Al contrario, nelle aree del cervello non coinvolte nella malattia, non si è registrato nessun tipo di eccesso.

Non solo. I ricercatori hanno sottolineato il fatto che la glicolisi si presenta tanto più compromessa quanto più la patologia risulta in uno stadio ormai avanzato. A confermare questa tesi, vi è il fatto che il processo di glicolisi si mostrava conservato nel cervello delle persone non affette da nessun tipo di demenza.

Lo studio, diretto da Madhav Thambisetty della Unit of Clinical and Translational Neuroscience presso il Nia’s Laboratory of Behavioral Neuroscience, risulta dunque molto importante per il futuro: il processo di glicolisi potrebbe essere il nuovo bersaglio delle terapie contro l’Alzheimer?

Diabete, obesità e Alzheimer: già ci avevano avvisato

Come già accennato, è innegabile che esista un legame tra diabete, obesità e Alzheimer. L’associazione tra iperglicemia e Alzheimer, infatti, è stata recentemente resa nota da uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports in merito alla glicazione proteica, ovvero quell’alterazione che si genera in presenza di elevate quantità di zucchero nel sangue. Sembrerebbe, infatti, che l’iperglicemia disattivi un importante enzima protettivo (MF) deputato alla difesa delle cellule nervose dai danni e dalle proteine tossiche.

Secondo quanto riferito dall’autore dello studio, Jean van den Elsen dell’Università di Bath in Gran Bretagna, la disattivazione di questo speciale enzima potrebbe rappresentare un momento critico nelle primissime fasi di sviluppo dell’Alzheimer, una specie di input che dà il via alla malattia.

Insomma, dallo studio britannico è emerso che, a lungo andare, l’eccesso di zucchero nel sangue può portare a reazioni tossiche nel cervello. Le conferme arrivano da più parti. Perché, dunque, non evitare di abbuffarsi di cibi dolci e zuccherati? Fa bene al cuore, al sangue, al peso… e al cervello!

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Camilla Mantegazza | Web Editor e Social Media Manager a Pazienti.it
Scritto da Camilla Mantegazza | Web Editor e Social Media Manager a Pazienti.it

Con Pazienti.it ho l’occasione di “impugnare la penna” ogni giorno, costruire piani editoriali su misura dei lettori e rispondere attraverso i contenuti a tutte le curiosità di salute di chi ci segue. Il blog e i social rappresentano un canale di comunicazione immediato e ricco di stimoli, che cerco di cogliere pienamente.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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