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Cosa si nasconde sulle tue mani

Cristina Grassi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 05 Maggio, 2020

Mani: ecco i batteri che vivono sulle nostre mani e come lavarle correttamente

È un dato di fatto: le nostre mani possono dirci molto di più di quello che pensiamo sulla nostra salute. I medici sostengono che attraverso un esame delle mani e delle unghie è possibile scoprire i sintomi delle malattie o problemi di salute di cui si soffre. Ad esempio, polpastrelli bianchi o blu e mani fredde possono essere sintomo di una cattiva circolazione, mentre il palmo sudato è indice di stress o di un metabolismo accelerato dalla tiroide che lavora troppo.

Le mani, oltre a essere un campanello d’allarme per eventuali patologie, sono anche crogiolo di virus e batteri che possono essere la causa di diverse malattie, infezioni in primis. E, da qualche mese a questa parte, sappiamo cosa significa. Certo, il Coronavirus ha dato sicuramente un'accelerata alla consapevolezza di quanto lavarsi le mani sia importante ma la lezione imparata dobbiamo far sì che rimanga sempre attuale.

Quanto sono pulite le tue mani

Le nostre mani ospitano in media circa 150 specie diverse di batteri, come confermato da uno studio condotto dall’Università del Colorado a Boulder pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). Questi batteri sono diversi da individuo a individuo e persino dalla mano destra a quella sinistra della stessa persona.

Gli studi hanno rivelato anche che le donne presentano una popolazione maggiore di batteri sulle mani perché il pH della loro pelle è meno acido rispetto a quello degli uomini, fattore che contribuisce, in questi ultimi, ad una riduzione della varietà batterica. Altri fattori che concorrono alla differenziazione della popolazione di batteri sulle mani sono lo spessore della pelle, il livello ormonale e l’utilizzo di cosmetici. Sulle mani sono presenti due tipi di flora batterica. In particolare:

  • Flora batterica residente – I batteri residenti sono microrganismi che vivono nelle cellule superficiali dell’epidermide: il più comune è lo Staphylococcus epidermidis. La flora batterica residente svolge una funzione protettiva, anche se può essere causa d’infezioni, se portata a contatto con cavità non sterili, con gli occhi o con la cute non integra.
  • Flora batterica transitoria – La flora transitoria, che colonizza gli strati superficiali della pelle, viene più facilmente rimossa con il corretto lavaggio delle mani. Sono questi i batteri che causano infezioni batteriche e sono portatori di malattie come E.coli, salmonella, Campylobacter, influenza e vomito.

Vi è poi la questione dei virus, ancor più complicata. Sappiamo, di certo, che la mani sono veicolo di contagio. Non a caso, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, in occasione della Giornata mondiale dell'igiene delle mani all'insegna dello slogan «Salva delle vite: lavati le mani» ha dichiarato che «il lavaggio delle mani è una delle azioni più efficaci che è possibile intraprendere per ridurre la diffusione di agenti patogeni e prevenire le infezioni, incluso il Covid-19»

Ma quando e come lavare le mani

Quando lavare le mani è più che mai necessario

Non dobbiamo lavarci le mani solo quando sono visibilmente sporche, anzi. Le circostanze e le situazioni in cui è necessario lavarsi le mani sono varie: 

  • Quando si cucina, ovvero prima e dopo aver preparato da mangiare: in questo modo, evitiamo di far sì che i batteri e i virus vengano trasportati dalle mani al cibo e viceversa.
  • Dopo aver starnutito (anche se, a dirla tutta, la raccomandazione è di farlo nella piega del gomito, e non sulle mani), così come dopo essersi soffiati il naso.
  • Prima e dopo il contatto con zone ano-genitali: dunque, dopo essere andati in bagno o aver cambiato il pannolino a un bambino.
  • Quando si entra e dopo essere stati stati in contatto con una persona malata: sia per non trasmettere al malato eventuali microrganismi patogeni sia per eliminare eventualmente batteri che ci sono stati trasmessi.
  • Quando si deve medicare una ferita e subito dopo.
  • Dopo aver maneggiato soldi, usato un mezzo di trasporto o maneggiato oggetti in luoghi pubblici, al contatto con varie persone.
  • Dopo essere stati in contatto con animali, indifferentemente dal fatto che siano domestici o selvatici.

Lavarsi le mani non significa solo curare se stessi. Significa, infatti, aver cura del prossimo: i microrganismi presenti nel nostro corpo si depositano sulle mani, è un dato di fatto. E la trasmissione agli altri, dopo aver toccato superfici e persone, è molto probabile. 

Come lavarsi le mani correttamente

Acqua e sapone (non necessariamente antibatterico) rappresentano la scelta migliore per lavarsi le mani. L'efficacia è sicuramente maggiore rispetto alla sola acqua. Dato per assodato questo dato, come procedere per un lavaggio delle mani? Per spiegarvelo, ci affidiamo alle raccomandazione del Ministero della Salute, dell'Istituto Superiore di Sanità e, come se non bastasse, dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: 

  • Bagnare le mani con l'acqua
  • Applicare una quantità di sapone sufficiente per coprire tutta la superficie delle mani stesse
  • Frizionare le mani palmo contro palmo
  • Sfregare il palmo destro sopra il dorso sinistro intrecciando le dita tra loro e viceversa
  • Sfregare un palmo con l'altro, intrecciando ancora una volta le dita
  • Sfregare il dorso delle dita contro il palmo opposto, tenendo le dita strette tra loro
  • Applicare una frizione rotazionale del pollice sinistro stretto nel palmo destro e viceversa
  • Ora eseguire frizione rotazionale, in avanti e indietro con le dita della mano destra strette tra loro nel palmo sinistro e viceversa
  • Risciacquare con l'acqua
  • Asciugare le mani con una salvietta monouso e utilizzarla per chiudere il rubinetto

Vi sono poi altre piccole precisazioni necessarie, per lavarsi le mani in modo sicuro:

  • Scegliere una temperatura dell'acqua confortevole. Meglio fredda o calda? Poco cambia: a dispetto del sentir comune, l'acqua fredda non è meno efficace nell'uccidere i germi. 
  • Applicare la tipologia di sapone che si preferisce: liquido, schiumoso o con idratanti aggiunte. Meglio evitare, però, le classiche saponette: potrebbero, infatti, stazionarvi dei batteri.
  • Il sapone deve essere distribuito su mani e polsi, unghie comprese.

Durata dell'operazione? Almeno 40 secondi.

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Cristina Grassi | Blogger
Scritto da Cristina Grassi | Blogger

Comunicazione, lingue straniere e traduzione sono la mia passione. Traduttrice e scrittrice di professione, durante il tempo libero adoro trascorrere il tempo con la mia famiglia e dedicarmi alla lettura.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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