icon/back Indietro Esplora per argomento

10 cose che possono danneggiare il fegato

Alessia Di Nardo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 28 Aprile, 2022

Primo Piano di un Fegato Poco Sano

Secondo gli antichi, all’interno del fegato risiedeva il coraggio dell’uomo, da qui l’espressione “avere fegato”. 

Il fegato è la ghiandola più grande del nostro corpo, che svolge un ruolo fondamentale per il nostro metabolismo. Esso risulta, infatti, collegato all'apparato digerente, dunque la sua salute è indispensabile per tutto l’organismo, poiché svolge funzioni utili alla digestione degli alimenti, alla difesa dell’organismo e all’eliminazione delle sostanze tossiche.

Ecco perché è importantissimo curare il suo stato di salute. Vediamo, dunque, alcuni fattori di rischio che possono influire sulla salute del fegato.

Fegato ingrossato: 10 fattori di rischio

Qui di seguito una lista di situazioni e alimenti che possono danneggiare il fegato:

  1. Zucchero – Alcuni studi dimostrano che lo zucchero possa apportare al fegato gli stessi danni dell’alcol, quindi è opportuno ridurre il consumo di alimenti con zuccheri aggiunti, come, ad esempio, dolci o bibite gassate. Il fegato, infatti, deve metabolizzare il fruttosio, per creare il grasso. Ma un eccesso di zucchero può causare un accumulo di grasso, che si deposita all’interno del fegato e può generare un’affezione epatica.
  2. Consolida maggiore – Si tratta di un arbusto contenuto in alcune creme antidolorifiche perché, all’interno delle foglie, presenta una sostanza chimica che riduce il gonfiore e mantiene la pelle sana. La stessa sostanza, però, danneggia il fegato e, quindi, è opportuno utilizzarlo in minime quantità, mai sulla pelle danneggiata e mai per più di 6 settimane all’anno.
  3. Eccesso di vitamina A – La vitamina A è vero che migliora la vista, rinforza le ossa e aiuta il sistema immunitario, ma in quantità elevate fa male al fegato, quindi è consigliabile non esagerare con le dosi giornaliere.
  4. Bevande analcoliche Anche quelle senza calorie, ma che contengono dolcificanti artificiali, sono dannose per il fegato, sempre se consumate in quantità esagerate come, ad esempio, due bibite al giorno.
  5. Grassi trans – Sono stati effettuati studi su topi, cibandoli di alimenti contenenti questi tipi di grassi, e si è dimostrato che, dopo 4 mesi, hanno sviluppato danni al fegato. I grassi trans sono quelli contenuti nei cibi confezionati, spesso indicati come, ad esempio, “grassi vegetali” o “olio vegetale parzialmente idrogenato".
  6. Antidepressivi  – Non tutti, ma alcuni, possono creare danni al fegato, anche mortali, soprattutto negli anziani o in persone che assumono molti medicinali. È opportuno, quindi, assicurarsi con il proprio medico di star assumendo dosi giuste, che non creino danni.
  7. Obesità Le persone in stato di obesità e/o che soffrono di diabete sono a rischio di sviluppare una steatosi epatica non alcolica (NAFLD, Non Alcoholic Fatty Liver Disease). Questa patologia è provocata dall’accumulo di grasso nel fegato, con un conseguente rigonfiamento dello stesso che, con il tempo, può portare il tessuto cicatrizzato a sostituire quello sano (cirrosi).
  8. Tatuaggi con apparecchiature non sterilizzate – Il contatto con il sangue di una persona infetta può causare malattie epatiche gravi e, spesso, permanenti. È opportuno, quindi, informarsi sul livello di sicurezza del negozio, prima di lasciarsi fare un tatuaggio.
  9. Integratori a base di erbe – In alcuni Stati è vietato o limitato l’uso di erbe. Alcune di esse, come anche alcune usate per combattere i disturbi della menopausa, infatti, impediscono al fegato di lavorare, causando epatite e insufficienza epatica.
  10. Gutammato monosodico Si tratta di un esaltatore del sapore, utilizzato in molti alimenti confezionati e preparati, indicato come “estratto di soia“, “estratto di lievito” o “idrolizzato di proteine vegetali". Il glutammato monosodico è un amminoacido di cui il corpo ha bisogno, ma le manipolazioni sintetiche possono impoverire i suoi valori nutrizionali. In alcuni studi su animali, ha causato un’infiammazione del fegato con conseguente NAFLD o cancro e si stanno effettuando altre ricerche per verificare se possa accadere la stessa cosa sugli umani.

In ogni caso, è sempre opportuno effettuare controlli di routine per monitorare il proprio benessere generale.

Condividi
Alessia Di Nardo | Blogger
Scritto da Alessia Di Nardo | Blogger

La scrittura è la mia più grande passione. Lavorare come web editor per Pazienti.it è un’opportunità per unire questa passione all'utilità di comunicare ai lettori messaggi di salute.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Alessia Di Nardo | Blogger
Alessia Di Nardo | Blogger
in Salute

77 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
Una donna parla con il medico
Tumore allo stomaco: sintomi, diagnosi e trattamento

Il tumore allo stomaco con quali sintomi si manifesta? Vediamo se questa patologia si può riconoscere per tempo e se sì, a cosa occorre stare attenti.

icon/chat