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Cannabis ad uso terapeutico: tutte le novità legislative

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

cannabis: ecco cosa dice la nuova proposta di legge sul suo uso terapeutico

A cura di sanita_informazione

La Camera dei Deputati ha approvato nei giorni scorsi la proposta di legge sulla coltivazione e la somministrazione della Cannabis ad uso medico. Il testo attualmente si trova al Senato, dove dovrà essere discusso e approvato prima della fine della legislatura, per evitare che il lavoro fatto in questi mesi vada perso.

Il testo approvato dalla Camera fissa i criteri uniformi su tutto il territorio nazionale, in modo da garantire equità di accesso a tutti i pazienti, promuovendo al tempo stesso la ricerca scientifica sui possibili impieghi medici della Cannabis e sostenere lo sviluppo di tecniche di produzione e trasformazione per semplificarne l’assunzione.

Ma quali sono le novità principali previste dalla proposta di legge?

Chi produce la Cannabis?

La coltivazione, preparazione e distribuzione della Cannabis sono affidate allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. La proposta di legge prevede lo stanziamento di un milione e 700mila euro a questo fine. In caso di necessità, può essere autorizzata l’importazione e la coltivazione presso altri enti. In Italia sono cinque i medicinali a base di cannabis autorizzati, ma lo stabilimento di Firenze ne produce solo uno. Il resto viene importato dall’Olanda, unico Paese autorizzato ad esportare il proprio prodotto, che presto verrà affiancata da Germania e Canada.

L’attuale produzione di Cannabis è sufficiente per i malati che la richiederanno?

Lo stabilimento di Firenze produce 100 kg di cannabis e, se la proposta di legge verrà approvata, ne produrrà altri 50. L’Olanda invia al massimo 200 kg in ogni Stato, quindi in totale saranno a disposizione 350 kg di cannabis. Secondo le stime fatte, non basteranno per tutti i malati che chiederanno la terapia contro il dolore a base di Cannabis.

Chi può prescrivere la Cannabis?

La proposta di legge prevede la possibilità che il medico prescriva medicinali di origine vegetale a base di Cannabis per la terapia del dolore e altri impieghi. La durata del trattamento non può superare i tre mesi che, in ogni caso, dovrà essere specificata dalla ricetta del medico, insieme a dose, posologia e modalità di assunzione.

È previsto il monitoraggio delle prescrizioni?

Il compito di monitorare le prescrizioni e di fornire all’Istituto Superiore di Sanità i dati per patologia, età e sesso dei pazienti sotto terapia di Cannabis spetta alle Regioni e alle Province autonome, che devono inoltre comunicare all’Organismo statale per la Cannabis il fabbisogno necessario previsto per l’anno successivo.

Chi paga i medicinali?

I farmaci a base di Cannabis prescritti dal medico saranno a carico del Servizio Sanitario Nazionale, ma solo se destinati alla terapia del dolore e per gli impieghi autorizzati dal Ministero della Salute. Altrimenti, se il medicinale è prescritto per altri impieghi, non verrà rimborsato. In ogni caso, è prevista l’aliquota ridotta al 5%.

Cosa prevede la proposta di legge in tema di informazione e promozione della ricerca?

Norme specifiche prevedono delle campagne di informazione, sistemi di formazione e aggiornamento periodico dei medici e del personale sanitario impegnato nella terapia del dolore e promozione della ricerca sull’uso appropriato dei medicinali a base di Cannabis.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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